Decreto Infrastrutture: le Professioni Tecniche in audizione
di Redazione tecnica - 13/07/2024
Continuano le audizioni presso l’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera, per la conversione in legge del D.L. n. 89/2024 (c.d. “Decreto Infrastrutture”). Nell'ambito dei lavori sul DDL 1937/C si è inserito anche l’intervento della Rete Nazionale delle Professioni Tecniche.
DL Infrastrutture: l'audizione della RPT
Rappresentata dal Coordinatore Armando Zambrano, e dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, la RPT ha presentato diverse proposte di correttivi al provvedimento.
In particolare, sebbene il Decreto si prefigga di rilanciare le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per la Rete Professioni Tecniche è necessario migliorarne alcuni aspetti.
Per esempio, per il Ponte sullo Stretto, è indispensabile l’aggiornamento degli studi geologi, geotecnici, sismici e tettonici di quell’area, propedeutici ad ogni attività, così da prevenire la “sorpresa geologica” nelle singole fasi costruttive, per come anche richiesto dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica nei punti del procedimento VIA 83 e VIA 84.
Non solo: le prestazioni progettuali così come quelle di direzione dei lavori, spiega la Rete, debbono essere garantite anche e soprattutto da liberi professionisti specializzati, e non solo da dipendenti di stazioni appaltanti e/o società pubbliche, come è previsto per il caso del ‘Ponte sullo Stretto’, per cui si prevede solo il reclutamento di dipendenti del Gruppo FS.
Inoltre, per quanto riguarda la previsione di nuovi commissari per le opere e l’istituzione di un osservatorio che ne monitori e coordini le attività, sembra che la norma vada verso una forma di ‘stabilizzazione’ e ‘normalizzazione’ dell’uso di queste figure, che invece secondo RPT “vanno limitati al massimo, per ritornare all’uso delle procedure ordinarie, che consentono un rafforzamento e miglioramento dell’organizzazione delle strutture pubbliche”.
Infine, nell’audizione è stata sollevata la questione relativa allo stoccaggio geologico dell'anidride carbonica (CCS), con l’istituzione del Comitato per lo sviluppo della cattura e lo stoccaggio geologico di CO2, dipendente dal solo Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, che sostituisce, per quanto concerne la CO2, il Comitato nazionale per la gestione del sistema ETS. “Per la tipologia dei provvedimenti amministrativi di competenza del Comitato - specifica la RPT - emerge l’indubbia necessità della presenza, nella segreteria tecnica, di professionisti tecnici competenti in materia indicati da Rete delle Professioni Tecniche”.
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