La diagnostica sulle costruzioni esistenti: l’importanza di un buon piano prove

di Redazione tecnica - 05/10/2021

La manutenzione e la cura degli immobili è per il professionista di oggi la sfida più grande, il patrimonio edile italiano è caratterizzato prevalentemente da costruzioni storiche che sono sottoposte all’azione di eventi naturali, quali i terremoti, o sono protagoniste di carenze strutturali imputabili sia al decadimento prestazionale dei materiali da costruzione sia ad una mancata manutenzione.

Nell’ordinaria attività di manutenzione la diagnostica assume un ruolo di primaria importanza: il miglioramento della conoscenza delle caratteristiche geometriche, materiche e meccaniche è un elemento fondamentale e imprescindibile al fine di permettere la valutazione della sicurezza delle costruzioni esistenti. 
Si muove in questa direzione anche la normativa, un’importante riforma del settore dei controlli sugli edifici esistenti verrà sancita dall’ormai prossima istituzione dei “Laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti”, attuata a mezzo della Circolare 3 dicembre 2019 n. 633/STC. Un cambiamento che vuole istituzionalizzare e regolare un’attività ormai indispensabile nell’edilizia.

In questo contesto, quindi, i professionisti si troveranno ad operare su strutture esistenti, chiamati a progettare e redigere un cosiddetto piano prove, ossia approntare uno strumento che specifichi la campagna di indagini da attuare al fine di permettere il raggiungimento del livello di conoscenza scelto. La scelta delle prove da eseguire e della loro localizzazione è un’operazione non banale, che condiziona i risultati che si ottengono. 

Come scegliere le prove da eseguire? Dove eseguire le prove? Indirizzarsi verso le prove dirette o indirette? Queste domande accompagneranno i professionisti ad ogni approccio con un nuovo edificio, e le risposte possono trovarsi in un metodo e approccio alla stesura del piano prove orientato alla qualità dei risultati. 
Guida alla stesura del piano prove

Valutazioni preliminari alla stesura del Piano Prove: le informazioni base che un professionista deve conoscere prima di iniziare la campagna di indagini

Prima di poter progettare un piano prove è necessario acquisire una valutazione preliminare dell’edificio; attraverso un’analisi storico-critica documentale si possono ricostruire la/le tipologia/e costruttiva/e, l’epoca costruttiva, la presenza di ampliamenti in epoche differenti, interventi manutentivi importanti, oltre che certificazioni di materiali già eseguite in passato. Conoscere queste informazioni è alla base di qualsiasi piano prove proprio perché indirizza il professionista nella valutazione delle tipologie di verifiche da eseguire, della loro localizzazione e del numero di prove da fare. 

Scopri come le valutazioni preliminari indirizzano il piano prove

Scegliere quali prove eseguire: come orientarsi nel vasto panorama delle verifiche dirette e indirette?

Una volta completate tutte le valutazioni necessarie si procede con la stesura del piano prove. Le prove si dividono principalmente in due categorie: dirette o distruttive quando implicano il prelievo di campioni di materiale per essere successivamente sottoposto ad altre prove in laboratorio; indirette o non distruttive quando le valutazioni vengono eseguite in situ senza intaccare la struttura. Per ogni parametro che si necessita acquisire sono diverse le prove a disposizione, sia dirette che indirette, e per un professionista potrebbe sembrare difficile la scelta perché i parametri da tenere in considerazione sono notevoli. Da una parte la normativa che indirizza l’alternanza di prove dirette e indirette, dall’altra le caratteristiche della costruzione, che in alcuni casi rendono vani i risultati di alcune prove e difficile la logistica di altre. 

Scopri tutte le prove a disposizione e i parametri da valutare per la scelta

Tecnoindagini Srl da oltre 10 anni si occupa di diagnostica per l’edilizia ed è Laboratorio Autorizzato per le Prove sui Materiali da Costruzione. Nella verifica della sicurezza negli edifici esistenti, esegue rilievi, prove ed analisi su elementi strutturali e non strutturali. Con personale certificato di terzo livello per l’esecuzione delle prove non distruttive sugli edifici (UNI EN ISO 9712) e attrezzatura di proprietà e sempre tarata, è da sempre a fianco di professionisti e gestori di patrimonio immobiliari e infrastrutturali al fine di supportali nel percorso di valutazione della sicurezza. Con la Guida alla stesura del piano prove vuole aiutare il professionista in un momento di cambiamento delle dinamiche nel campo diagnostico per indirizzarlo nello svolgimento della definizione della campagna di indagini a cui sottoporre il manufatto al fine di accrescere il livello di conoscenza. 



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