Digitalizzazione appalti: per ANAC il sistema è a regime
di Redazione tecnica - 19/06/2024
Dopo un avvio con qualche difficoltà, la digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti imposta dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici (d.Lgs. n.36/2023) sembra essere ormai praticamente regime. La conferma arriva dal numero di CIG emessi nei primi 5 mesi del 2024: quasi 2 milioni, un valore che sfiora quello raggiunto nello stesso periodo nel 2023.
Digitalizzazione appalti: sistema quasi a regime
A precisarlo è ANAC, che traccia un primo bilancio dell’attività dei contratti pubblici dal 1° gennaio 2024 ad oggi. Secondo l'Auttorità, a inizio giugno 2024:
- risultano nell’elenco dell’Autorità Nazionale Anticorruzione 63 piattaforme certificate, di cui 16 (25%) messe a disposizione dai soggetti aggregatori;
- sono 4.400 stazioni appaltanti qualificate in via ordinaria e con riserva. Aggiungendo i soggetti aggregatori iscritti di diritto le Stazioni appaltanti non soggette a qualificazione (per esempio, le strutture commissariali), risultano circa 5.000 stazioni appaltanti in grado di operare nel sistema;
- oltre il 12% del totale delle qualificate sono centrali uniche di committenza;
- nei servizi e forniture, circa il 65% è qualificato con il livello massimo, un po’ più bassa la percentuale nei lavori (62%);
- quasi il 90% delle centrali uniche qualificate hanno conseguito il livello massimo di qualificazione;
- le amministrazioni convenzionate con le centrali uniche sono 8.630, quindi un “grado di copertura” del sistema degli appalti ampio, ma comunque ridotto rispetto a prima , che era uno degli obiettivi della qualificazione.
Qualificazione SA: occhio alla fase esecutiva
ANAC conferma anche un buon funzionamento del sistema: le richieste di assegnazione di ufficio presentate all’Autorità da parte di stazioni appaltanti non qualificate sono meno di 30. Ciò significa che nel complesso le stazioni non qualificate riescono a individuare da sole, senza l’intervento dell’Autorità, quelle in grado di espletare le gare.
Gli sforzi si concentrano adesso sulla qualificazione delle stazioni appaltanti per la fase esecutiva: fino al 31 dicembre 2024 i soggetti attualmente qualificati, lo saranno anche per l’esecuzione. Senza dimenticare che dal 1° luglio è prevista la decadenza della qualificazione con riserva, che obbliga le SA finora automaticamente qualificate a presentare istanza sia per il settore dei lavori che per quello relativo a servizi e forniture.
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