Digitalizzazione appalti pubblici: Anci scrive ad ANAC sulle principali criticità
di Redazione tecnica - 19/01/2024
Tra le novità della riforma del Codice dei contratti, la digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti pubblici rappresenta certamente quella più significative da cui, a cascata, ne discenderà l’evoluzione del rapporto tra operatori economici e stazioni appaltanti.
Appalti Pubblici: dall’1 gennaio 2024 cambia tutto
A partire dall’1 gennaio 2024 sono divenuti efficaci le parti del D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti) relative al Libro I, Parte II (Della digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti) a seguito delle quali, come previsto all’art. 19, comma 1 “Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti assicurano la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti nel rispetto dei principi e delle disposizioni del codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, garantiscono l’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale e operano secondo i principi di neutralità tecnologica, di trasparenza, nonché di protezione dei dati personali e di sicurezza informatica”.
Sulla digitalizzazione sono già arrivate:
- il Parere 27 luglio 2023, n. 2196 del Supporto Giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT che ha confermato l’obbligo di ricorrere alle piattaforme certificate anche per i microaffidamenti;
- la delibera ANAC del 19 dicembre 2023, n. 601, che aggiorna e integra la delibera ANAC del 20 giugno 2023, n. 264 (le cui disposizioni hanno acquisito efficacia dal 10 gennaio 2024);
- le FAQ dell’ANAC;
- la Guida ANAC alla lettura del Registro delle Piattaforme;
- il Comunicato del Presidente ANAC del 10 gennaio 2024 con le indicazioni di carattere transitorio sull’applicazione delle disposizioni del codice dei contratti pubblici in materia di digitalizzazione degli affidamenti di importo inferiore a 5.000 euro;
- il secondo Comunicato del Presidente ANAC del 10 gennaio 2024 che ha fornito alcune importanti indicazioni a stazioni appaltanti ed enti concedenti sull’assolvimento degli obblighi di pubblicità legale dei bandi di gara in ambito nazionale.
Pareri, chiarimenti e risposte che, però, non sono riusciti a sciogliere i nodi evidenziati dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) in una lettera del segretario generale, Veronica Nicotra, inviata al presidente dell’Anac Giuseppe Busia, relativamente alle criticità rispetto agli adempimenti a carico delle amministrazioni.
In merito all’ultima comunicazione del presidente Anac, il segretario Nicotra raccoglie “con piacere la diponibilità al confronto al fine di valutare tutte le possibili soluzioni che rendano più semplice e lineare per le pubbliche amministrazioni la prima fase di digitalizzazione dell’ecosistema dei contratti pubblici”. Semplificazioni che per il segretario generale si ritengono “urgenti, al fine di garantire il buon andamento delle procedure di affidamento e di gara”.
“A giudizio di Anci - aggiunge Nicotra - la digitalizzazione deve essere percepita e applicata quale effettivo miglioramento delle modalità di svolgimento e non può consistere in un mero nuovo adempimento amministrativo”. Da qui la richiesta di “concordare un confronto tecnico urgente per garantire la messa a regime della digitalizzazione”.
Nei seguenti paragrafi le principali criticità che secondo Anci richiedono una risoluzione urgente.
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