Direttiva Green: l'analisi ENEA sul parco edilizio nazionale

di Redazione tecnica - 30/07/2024

La Direttiva Green, entrata in vigore a fine maggio, rappresenta soltanto uno dei tasselli del c.d. "Green Deal” con cui gli stati della UE si sono impegnati a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, e a portare al 55% gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030.

Verso l'applicazione della Direttiva Green: l'analisi ENEA sugli immobili in Italia

Un accordo da cui è nato il pacchetto “Fit for 55%”, che ha portato recentemente alla revisione:

  • della Direttiva sulle energie rinnovabili RED (Direttiva UE 2023/2413 del 18 ottobre 2023);
  • della Direttiva sull’efficienza energetica EED (Direttiva UE 2023/1791 del 13 settembre 2023);
  • della Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia EPBD IV (Direttiva UE 2024/1275 del 24 aprile 2024).

Proprio per pianificare strategie e interventi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi delle Direttive, ENEA ha messo a punto un corposo documento finalizzato alla definizione della consistenza del parco edilizio nazionale e che rappresenterà il punto di partenza per delineare gli scenari di intervento e di risparmio energetico.

Consistenza del parco edilizio italiano: lo studio ENEA

In totale, in Italia sono presenti circa 12 milioni di edifici a uso residenziale, (12.187.698 secondo il censimento ISTAT del 2011, 12.420.403 secondo i dati riportati nella STREPIN -Strategia per la Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale pubblicata nel 2021).

Secondo i dati del censimento ISTAT del 2011, ai 12.187.698 di edifici a uso residenziale si aggiungono 1.576.159 edifici o complessi di edifici (pari all’11,5% del totale) a uso non residenziale, per un totale di 13.763.857 edifici o complessi di edifici utilizzati. Includendo anche i fabbricati inutilizzati, il totale degli edifici o complessi di edifici ammonta a 14.515.795. Escludendo invece l’uso produttivo, gli edifici non residenziali utilizzati risultano pari a 1.273.788.

Per l’analisi del parco immobiliare pubblico ENEA ha avviato una collaborazione con il Dipartimento dell’Economia del MEF, che censisce le unità immobiliari detenute dalle Pubbliche Amministrazioni di tutta Italia.

Scendendo nel dettaglio, lo studio identifica:

  • il numero di edifici/unità immobiliari residenziali e non residenziali e la relativa superficie, distinti per destinazione d’uso e ripartiti quando possibile per zona climatica, epoca di costruzione e area geografica;
  •  la superficie complessiva degli edifici della pubblica amministrazione;
  • la quota di edifici pubblici vincolati oggetto di deroga ai sensi delle Direttive;
  • la prestazione energetica del Parco immobiliari a inizio 2020, punto di partenza per delineare la traiettoria di progressivo miglioramento in accordo con la Direttiva EPBD.

Per ogni categoria d’uso sono stati individuati, dove possibile, il numero di edifici, il numero di unità immobiliari, le superfici totali e, per quanto riguarda il patrimonio pubblico, le superfici degli edifici privi di vincoli culturali e paesaggistici, considerato che all’art. 6 la Direttiva EED ammette infatti che siano applicati requisiti meno rigorosi per gli edifici ufficialmente protetti in virtù dell’appartenenza a determinate aree, ovvero del loro particolare valore architettonico o storico, nella misura in cui il rispetto di determinati requisiti minimi di prestazione energetica modificherebbe in maniera inaccettabile il loro carattere o aspetto.

I dati sul SIAPE

Oltre a soffermarsi sulla consistenza del patrimonio immobiliare nazionale, il documento contiene un’interessante analisi dei dati presenti sul Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), effettuata per individuare lo stato della prestazione energetica degli edifici a uso residenziale e terziario presenti in Italia al 1° gennaio 2020, come richiesto dalla Direttiva EPBD.

Da questo punto di vista, ENEA sottolinea che il campione di immobili certificati censiti nel SIAPE non può comunque essere considerato totalmente rappresentativo dell’intero parco immobiliare a causa della bassa percentuale di immobili dotati di attestato, soprattutto per quanto riguarda il settore terziario e gli APE emessi prima del 2020.

Infine, il testo comprende il contributo fornito da ENEA alla redazione del PNIEC, il cui testo definitivo e aggiornato dal MASE è stato inviato alla Commissione europea a giugno 2024.



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