Direttiva Green: stop all’Ecobonus sulle caldaie

di Redazione tecnica - 27/06/2024

Stop agli incentivi sulle caldaie non alimentate per almeno il 51% da energie da fonti rinnovabili o che sono collegate una rete che per il 51% non utilizza questa tipologia di combustibili. Il diktat dell’Unione Europea sarebbe stato inserito nelle linee guida, attualmente in fase di redazione da parte della Commissione Europea, sull’attuazione della Direttiva Green (EPBD, Energy Performance of Buildings Directive).

Caldaie a gas: la Direttiva Green dice stop agli incentivi 

Si tratta dell’interpretazione più restrittiva delle indicazioni fornite dal comma 15 dell’art. 17 della Direttiva UE 2024/1275, rubricato “Incentivi finanziari, competenze e barriere di mercato”, secondo cui “Dal 1° gennaio 2025 gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, prima del 2025, conformemente al regolamento (UE) 2021/241, all’articolo 7, paragrafo 1, lettera h), punto i), terzo trattino, del regolamento (UE) 2021/1058 e all’articolo 73 del regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio.”.

Dal 1° gennaio 2025, niente più incentivi come l’Ecobonus 65% per l’acquisto di caldaie a combustibili fossili, in un quadro già abbastanza complicato in Italia sulle detrazioni fiscali, considerato lo stop intervenuto sul Superbonus e l’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre 2024, che porterà a un’aliquota di detrazione più bassa (quella originaria, pari al 36%) per il Bonus Casa, che include tra gli interventi agevolabili anche la sostituzione della caldaia. A salvarsi dalla mannaia, saranno probabilmente solo le agevolazioni per le pompe di calore elettriche e per gli apparecchi ibridi (pompa di calore+caldaia a gas).

Non solo: la strada è resa ancora più complicata dal fatto che i combustibili verdi come il biometano rappresentano una minima parte del gas trasportato dalla rete italiana, e sono spesso utilizzati in ambito industriale più che in quello residenziale.

Direttiva Green: un nuovo sistema di incentivi e finanziamenti

Rimane comunque aperto il capitolo degli incentivi che, sempre ai sensi dell’art. 17, dovranno consistere in finanziamenti, misure di sostegno e altri strumenti predisposti dagli Stati membri, consoni per affrontare le barriere di mercato al fine di realizzare gli investimenti necessari individuati nei rispettivi piani nazionali.

In particolare, al comma 8 si elencano come possibili soluzioni da proporre, strumenti d’investimento e di finanziamento abilitanti, quali prestiti per l’efficienza energetica e mutui ipotecari per la ristrutturazione degli edifici, contratti di rendimento energetico, regimi finanziari in funzione del risparmio, incentivi fiscali, ad esempio aliquote fiscali ridotte sui lavori e sui materiali di ristrutturazione, sistemi di detrazioni fiscali, sistemi di detrazioni in fattura, fondi di garanzia, fondi destinati a ristrutturazioni profonde, fondi destinati alle ristrutturazioni che garantiscono una soglia minima significativa di risparmi energetici mirati e norme relative al portafoglio di mutui ipotecari.

Difficilmente il piano nazionale che l’Italia dovrà presentare prossimamente per l’attuazione della Direttiva potrà prescindere dall’individuazione di quelli più adeguati, con una partita tutta aperta e fortemente legata alle future politiche economiche del Paese.

 

 



© Riproduzione riservata