Dissesto idrogeologico: le proposte di ANAC per una gestione efficiente delle risorse
di Redazione tecnica - 06/12/2024
Con la delibera del 20 novembre 2024, n. 534, ANAC ha approvato l’Atto di segnalazione al Governo e al Parlamento n. 3, sui risultati dell’indagine conoscitiva sul tema del dissesto idrogeologico avviata dall’Autorità lo scorso anno.
Dissesto idrogeologico: l'analisi di ANAC su interventi e uso delle risorse
L'analisi, finalizzata a conoscere e valutare lo stato dell’arte delle maggiori opere di difesa del suolo, regione per regione, ha l’obiettivo di supportare la facilitazione degli interventi a cura dei commissari straordinari per il dissesto (che dal 2015 sono stati identificati nei presidenti di Regione), oltre che affiancare le Amministrazioni nella risoluzione delle procedure più complesse, in modo da imprimere un’accelerazione dei lavori.
Come ha evidenziato ANAC, quella del dissesto idrogeologico rappresenta una delle maggiori sfide per il territorio italiano, resa ancora più complessa da una stratificazione di leggi e decreti, che ha spesso complicato la gestione di procedure e interventi.
Tra gli strumenti più rilevanti a disposizione delle Amministrazioni vi sono il Piano Nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico e la piattaforma ReNDiS, destinata al censimento e al monitoraggio degli interventi. Tuttavia, l’efficacia delle disposizioni è limitata da sovrapposizioni burocratiche e difficoltà operative.
Le criticità nei processi attuativi
Scendendo nel dettaglio, le principali problematiche individuate riguardano:
- frammentazione degli interventi: spesso la progettazione si limita a piccole aree, senza una visione unitaria che affronti i dissesti in modo sistematico;
- gestione dei piccoli interventi: l’affidamento delle manutenzioni ordinarie ai commissari straordinari rallenta l’intero sistema, sottraendo risorse e competenze agli enti locali;
- monitoraggio inefficiente: la mancanza di interoperabilità tra le banche dati esistenti obbliga alla duplicazione delle informazioni, aumentando i tempi di lavorazione e il rischio di errori.
Le proposte di miglioramento
Secondo l'Autorità, l’adozione di sistemi informatici interoperabili, la riduzione degli oneri amministrativi e un maggiore coinvolgimento delle autorità locali potrebbero aumentare la tempestività e l’efficienza delle opere di prevenzione.
Proprio per questo, ANAC suggerisce un riordino normativo e operativo volto a:
- rafforzare il ruolo del commissario, con un coordinamento delle attività di progettazione, evitando il frazionamento delle opere e promuovendo una visione regionale e unitaria;
- devolvere la gestione degli interventi ordinari agli enti locali. In particolare, si potrebbero snellire le procedure escludendo i lavori di manutenzione ordinaria dal circuito di approvazione previsto per le opere straordinarie;
- rendere interoperabili le banche dati: l'integrazione di ReNDis con la banca dati nazionale dei contratti pubblici permette di assicurare un unico flusso informativo, evitando duplicazioni e sovrapposizioni.
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