L'edilizia libera non esiste (o quasi)

di Gianluca Oreto - 29/12/2023
Aggiornato il: 31/07/2024

Esiste una leggenda che narra di una tipologia di intervento edilizio definito “libero”, sul quale non sarebbe necessaria alcuna valutazione. Un mito alimentato da una lettura sommaria e parziale (spesso limitata al solo titolo) dell'art. 6 del d.P.R. n. 380/2001, il Testo Unico Edilizia, con la conseguenza che anche per un banale intervento è facile che possano nascere problematiche più o meno rilevanti, sulle quali occorre fare molta attenzione.

La struttura del d.P.R. n. 380/2001

Per comprendere da dove nascono queste “incomprensioni” è necessario fare un passo indietro e definire:

  • la struttura del Testo Unico Edilizia;
  • la differenza tra “edilizia” e “urbanistica”;
  • la normativa edilizia e urbanistica;
  • la tipologia di intervento edilizio;
  • i regimi edilizi.

In questo approfondimento proveremo ad entrare nel dettaglio dei suddetti punti ma, per prima cosa, occorre capire cos'è il d.P.R. n. 380/2001 ovvero la norma che definisce nel nostro Paese i principi fondamentali e generali e le disposizioni per la disciplina dell'attività edilizia.

Tralasciando l'articolazione del testo unico edilizia, prima di addentrarsi all'interno di questa norma, occorre ricordare che:

  • a prescindere dalle sue disposizioni, così come prevede l'art. 1 comma 2, restano ferme le disposizioni in materia di tutela dei beni culturali e ambientali (il d.Lgs. n. 42/2004), la normativa di tutela dell’assetto idrogeologico, e le altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia;
  • le Regioni esercitano la potestà legislativa concorrente in materia edilizia nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale desumibili dalle disposizioni contenute nel testo unico; le Regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano esercitano la propria potestà legislativa esclusiva, nel rispetto e nei limiti degli statuti di autonomia e delle relative norme di attuazione (ragion per cui l'attività edilizia in Emilia Romagna ha delle peculiarità diverse da quelle della Regione Siciliana).

Ciò premesso, il d.P.R. n. 380/2001 è suddiviso in 3 parti:

  • Parte I – Attività edilizia
  • Parte II – Normativa tecnica per l’edilizia
  • Parte III – Disposizioni finali

La Parte I è suddivisa in 4 titoli a loro volta suddivisi in capi e sezioni:

  • Titolo I - Disposizioni generali
    • Capo I - Attività edilizia
  • Titolo II - Titoli abilitativi
    • Capo I – Disposizioni generali
    • Capo II – Permesso di costruire
      • Sezione I - Nozione e caratteristiche
      • Sezione II - Contributo di costruzione
      • Sezione III - Procedimento
    • Capo III - Segnalazione certificata di inizio attività
  • Titolo III - Agibilità degli edifici
    • Capo I - Certificato di agibilità
  • Titolo IV - Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia, responsabilità e sanzioni
    • Capo I - Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia e responsabilità
    • Capo II - Sanzioni
    • Capo III – Disposizioni fiscali

La Parte II è suddivisa 6 Capi a loro volta suddivisi in sezioni:

  • Capo I - Disposizioni di carattere generale
  • Capo II – Disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica
    • Sezione I - Adempimenti
    • Sezione II - Vigilanza
    • Sezione III – Norme penali
  • Capo III - Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, pubblici e privati aperti al pubblico
    • Sezione I - Eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati
    • Sezione II - Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico
  • Capo IV – Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche
    • Sezione I – Norme per le costruzioni in zone sismiche
    • Sezione II - Vigilanza sulle costruzioni in zone sismiche
    • Sezione III - Repressione delle violazioni
    • Sezione IV - Disposizioni finali
  • Capo V - Norme per la sicurezza degli impianti
  • Capo VI - Norme per il contenimento del consumo di energia negli edifici

La terza e ultima parte contiene unicamente le disposizioni finali relative a:

  • abrogazioni;
  • norme che rimangono in vigore;
  • entrata in vigore.
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