Equo compenso: urgente intervenire sul Codice Appalti

di Redazione tecnica - 20/11/2023

Un intervento correttivo per uniformare i contenuti del nuovo Codice dei contratti alla Legge sull’Equo compenso. È questa la richiesta contenuta in una lettera inviata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) ai Ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e Trasporti e del Lavoro, con l’obiettivo di eliminare possibili ambiguità interpretative, e i conseguenti contenziosi, aumenti di spesa, rallentamento o paralisi totale degli affidamenti dei servizi di architettura e ingegneria.

Equo compenso: il CNAPPC chiede modifiche al Codice Appalti

Secondo il CNAPPC, “i due atti normativi presentano evidenti punti di contatto e, considerata la rilevanza del ruolo dei professionisti (tecnici, consulenti, progettisti, ecc.) nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici, è necessario che le disposizioni del Codice dei contratti siano adeguate alle nuove previsioni della legge n. 49/2023, al fine di delineare con certezza le condizioni di attuazione delle norme inderogabili in tema di Equo compenso”.

In particolare, per consentire a professionisti, imprese, stazioni appaltanti di operare con speditezza ed efficacia, occorre superare la contraddizione di fondo rappresentata dal fatto che la Legge sull’Equo compenso stabilisce che negli affidamenti di Servizi di Architettura e Ingegneria, debbano ritenersi nulle le clausole che prevedono pattuizioni determinanti un compenso inferiore ai corrispettivi calcolati con il suddetto D.M.; diversamente, il Codice dei contratti, all’art. 108, individua come criteri di aggiudicazione il criterio del minor prezzo e il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, prevedendo un’offerta economica al ribasso rispetto ai corrispettivi posti a base di gara, calcolati in base ai parametri di cui al D.M. 17/06/2016.

Un aspetto su cui si chiede un correttivo, sottolineando la disponibilità a un incontro per approfondire queste tematiche e anticipando l’invio di una circolare, a firma del CNAPPC, alle Stazioni appaltanti e agli Ordini territoriali  sottolineando l’illegittimità dell’applicazione di un ribasso ai corrispettivi calcolati con il Decreto parametri, riservandosi di adire contro le violazioni della Legge sull’ Equo compenso.

 



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