Gare d'appalto: mercato a rischio polarizzazione
di Redazione tecnica - 15/05/2023
Il mese di aprile segna una battuta di arresto per le gare di ingegneria e architettura: sono 243 i bandi pubblicati, per 171 milioni, con una diminuzione del 46,2% in numero e addirittura del 63,5% in valore rispetto ad aprile 2022. La conferma arriva dal consueto report dell’Osservatorio OICE/Informatel, che registra valori contrastanti guardando ai numeri degli appalti integrati.
Servizi ingegneria e architettura: il report OICE di aprile 2023
Scendendo nel dettaglio, nel mese di aprile i bandi per accordi quadro per servizi di architettura e ingegneria sono 46 (87 a marzo) per 87,2 milioni di euro di servizi (201,1 a marzo), pari al 18,9% del numero e al 51,0% del valore del totale dei bandi del mese. Sempre molto attiva negli accordi quadro Invitalia, che ad aprile ha pubblicato 16 bandi con un valore di 38 milioni, seguita da ANAS, 12 bandi con un valore di 24 milioni. Si tratta di procedure che dovranno tradursi in contratti attuativi nei prossimi anni.
Anche il valore delle gare di sola progettazione ha un andamento fortemente negativo, ad aprile le gare sono state solo 94 con un valore di appena 32,7 milioni, con un calo del 50,0% nel numero e del 90,9% nel valore su marzo, su aprile 2022 il numero cala del 64,4% e il valore dell’85,8%.
Per quanto riguarda il PNRR, sono 94 le gare per servizi di architettura e ingegneria con 70,7 milioni di euro di servizi e 567,2 milioni di euro di lavori.
Numeri da record per il valore messo in gara per appalti integrati: nel mese di aprile sono stati rilevati 183 bandi, con valore complessivo dei lavori di 3,777 miliardi di lavori e con un importo di progettazione stimato in 165,7 milioni. Rispetto al mese di aprile 2022 il numero cresce del 251,9%, il valore dei lavori cresce del 173,1% e quello della progettazione compresa nei bandi del 59,1%. Spiega OICE che il valore raggiunto nel mese è in parte dovuto al maxibando dell’Ente Autonomo Volturno srl con un valore di 1,614 miliardi di euro e ai 13 bandi pubblicati da Invitalia con un valore di 483,4 milioni di euro.
I dati del I quadrimestre 2023
Nonostante il crollo di aprile, il mercato dei servizi di architettura e ingegneria rimane comunque positivo nel primo quadrimestre del 2023: sono stati pubblicati 1479 bandi con un valore di 1,184 miliardi di euro, +1,1% in numero e +19,8% in valore sui primi quattro mesi del 2022. Sempre protagonisti gli accordi quadro che confermano il forte contributo al valore totale messo in gara nei quattro mesi del 2023: per tutti i servizi di architettura e ingegneria rilevate 176 gare per 484,4 milioni di euro, sul totale del quadrimestre sono all’11,9% del numero e al 40,9% del valore.
Nel primo quadrimestre per sola progettazione si sono raccolti 915 bandi per 643,3 milioni, ancora tutto positivo il confronto con il primo quadrimestre del 2022: il numero cresce dell’1,9% e il valore del 42,9. Infine, le gare rilevate per appalti integrati nei primi 4 mesi del 2023 sono state 652, +297,6% sul 2022, con un valore di 8.766,4 milioni di lavori (+112,5%) e 357,7 milioni di servizi (+89,2%).
Il commento di OICE
“Dopo i sorprendenti risultati del primo trimestre, il mercato dei servizi di architettura e ingegneria si prende una pausa ad aprile", ha dichiarato il presidente dell'OICE, Giorgio Lupoi, a commento dei dati dell’osservatorio. Lupoi sottolinea la crescita impetuosa degli appalti integrati, “segno evidente che le stazioni appaltanti sono mosse dalla semplificazione e quindi dall’accelerazione delle procedure indotte dall’uso di questo strumento. Se a questo aggiungiamo l’effetto degli affidamenti diretti, si può rilevare come le gare per progettazione pura, sopra i 139.000, si riducono sempre più”.
Secondo Lupoi, si tratta di una tendenza destinata a divenire sempre più marcata anche con il nuovo codice appalti e di cui il Consiglio Generale OICE sta valutando gli effetti, “ma appare chiaro che l’eccessivo ricorso agli affidamenti diretti e, in prospettiva, l’assenza delle regole per gli affidamenti di servizi tecnici rappresenteranno un vulnus per la qualità delle attività affidate e uno spostamento sulle imprese di costruzioni della progettazione esecutiva”.
Lupoi si sofferma poi sul problema della reale attuazione degli accordi quadro “che a volte rimangono semplici manifestazioni di intenti” e degli appalti integrati, “che ancora troppo spesso vedono richieste di elaborati in sede di gara, un’opzione che il decreto 77/2021 ha dato per il PNRR ma che a nostro avviso è del tutto errata e controproducente perché distoglie energie a danno di tutti i progettisti coinvolti, in un momento in cui occorre dare seguito alle tante richieste delle stazioni appaltanti”. Sul punto, il presidente teme una radicalizzazione del fenomeno a partire dal 1° luglio (data in cui il nuovo Codice dei Contratti diverrà operativo), con una spinta ulteriore alla polarizzazione del mercato fra piccole strutture e grandi organizzazioni, mentre per le medie imprese gli spazi di autonomia verranno probabilmente a ridursi. “Chiediamo al Governo di riaprire un confronto sulla soglia per gli affidamenti diretti e sui livelli della qualificazione che non può essere su soli tre anni”, conclude Lupoi.
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