Gare BIM 2021 e digitalizzazione: il report OICE
di Redazione tecnica - 25/02/2022
Pubblicato il quinto Rapporto OICE sulle gare pubbliche BIM 2021 e sulla digitalizzazione del settore, presentato nel corso di un evento on line cui hanno partecipato il Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Massimo Sessa, il Responsabile Task force Pnrr del Mims, Davide Ciferri, Pietro Baratono e Andrea Ferrante del Consiglio superiore dei lavori pubblici e Fabrizio Ranucci di Italferr.
Gare pubbliche BIM: il report OICE 2021
Tra i dati rilevanti del report, il calo delle richieste delle Pubbliche Amministrazioni per progetti e servizi tecnici in BIM, che rappresentano il 9% del totale delle gare, per 360 milioni di servizi tecnici su un totale di 2,1 miliardi messi in gara, pari al 16,9% del totale.
Sicuramente più premiate in fase di offerta le competenze BIM certificate; come ha sottolineato Gabriele Scicolone, presidente OICE, “Opere di qualità, da manutenere con efficienza, presuppongono l’utilizzo di una spinta digitalizzazione dei processi; bisogna evitare passi indietro, soprattutto in ottica Pnrr”.
Il monito dell'associazione nasce dalla constatazione che dopo la crescita del 2020 (+17,2% sul 2019), lo scorso anno si è assistito ad un calo del 4,6% sul totale del numero delle gare dell’anno precedente. Nel 2021 bandi BIM sono stati 534, per un valore di 360 milioni di euro, rispetto al totale di 2.133 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (il 16,9% del totale). Il dato positivo registrato è l’aumento del numero di capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2021 sono stati 111, pari al 20,8% del totale delle gare BIM, mentre nel 2020 erano stati 94.
Richieste figure specializzate
Negli atti di gara si rinviene inoltre spesso il richiamo a figure quali i BIM Manager e i BIM Specialist, anche competenze certificate. Sul punto, si registra un’alta premialità delle offerte BIM: 5,7% punti in media quando è relativa alla “professionalità” e 8,2% punti quando afferente alla “metodologia” del servizio offerto.
Scicolone sottolinea che la scelta fatta con il decreto legge n. 77/2021 (c.d. Decreto Semplificazioni), di rendere sostanzialmente facoltativo il ricorso alla progettazione BIM, diventato solo elemento premiale, per OICE è poco lungimirante, considerando che nel PNRR si parla diffusamente di digitalizzazione e si destinano importanti risorse a questo tema fondamentale.
OICE: necessaria digitalizzazione dei processi
Questo implicherebbe il rischio di dare un segnale in controtendenza rispetto alla necessità di modernizzazione e rinnovamento delle strutture tecniche delle amministrazioni, “rinunciando a processi virtuosi dal punto di vista qualitativo non solo per la progettazione e l’esecuzione degli interventi, ma soprattutto per la gestione degli interventi, fase nella quale il Bim dispiega un’importanza forse anche maggiore rispetto alle precedenti.”
Infine, anche il Consigliere OICE Francesca Federzoni evidenzia come le strutture aderenti hanno molto investito sul BIM per rispondere alle richieste dei clienti pubblici e privati, e hanno intravisto nella modellazione elettronica anche un sistema per riorganizzarsi in chiave di efficienza ed efficacia.
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