Gare per servizi tecnici: anche a novembre dati negativi
di Redazione tecnica - 11/12/2023
Numeri da profondo rosso anche a novembre 2023, per le gare d’appalto di servizi tecnici. A confermarlo è l’OICE, attraverso i dati raccolti mensilimente dall’Osservatorio in collaborazione con Informatel.
Appalti pubblici: continua la serie negativa
In particolare il totale del valore per servizi tecnici immessi nel mercato pubblico a novembre, comprendendo i 163 milioni derivati dai bandi di architettura e ingegneria e i 18,1 milioni di servizi tecnici contenuti negli appalti integrati, è pari a 181,2 milioni. Sebbene si registri una crescita del 5,8% rispetto al mese precedente, c’è comunque un calo del 18,4% su novembre 2022. Guardando ai bandi per soli servizi tecnici (senza appalti integrati), si registra una crescita del 9,6% sull'anno precedente.
Le gare per servizi tecnici pubblicate sulla Gazzetta Europea sono solo 58. secondo l’associazione, si tratta di un numero decisamente basso, dovuto al ricorso al frazionamento artificioso dei bandi per rientrare nella fascia degli affidamenti diretti, fino a 140mila euro. In riferimento a questi ultimi, OICE prende in considerazione anche gli open data di ANAC: il mese scorso sono stati 552, corrispondenti all’85,4% del numero totale dei bandi, per un valore di 27,3 milioni di euro, il 16,7% del valore totale; tra queste per la sola progettazione 200 affidamenti per 9,3 milioni di euro, l’89,3% in numero e il 16,4% in valore.
Da luglio a novembre, quindi dall'entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, le gare di sola progettazione con importo maggiore di 140mila euro sono state 123, di cui 82 con richiesta di ribasso unico (sul compenso a base d’asta e sulle spese) e soltanto 24 quelle in cui si chiede il ribasso solo sulle spese e si lascia fisso il compenso (17 gare non citano le modalità di ribasso). Per la richiesta dei requisiti tecnici in 69 gare le stazioni appaltanti fanno riferimento a 3 anni, in 20 gare di chiedono 5 anni e in 25 gare 10 anni. Solo 9 gare non riportano il dato di richiesta dei requisiti tecnici. Per i requisiti economico finanziari 68 gare fanno riferimento a 3 anni, 4 gare a 10 anni, 20 ai migliori 3 anni degli ultimi 5. 29 gare non riportano il dato di richiesta dei requisiti tecnici.
Affidamento diretto e requisiti: necessario apportare correttivi al nuovo Codice
“Novembre anticipa una chiusura d’anno tutta in campo negativo – ha dichiarato il presidente dell'OICE, Giorgio Lupoi, a commento dei dati dell’osservatorio – nonostante qualche timidissimo segnale positivo, le previsioni non possono che essere negative. Occorre ripristinare nella loro pienezza il mercato pubblico e la libera concorrenza, è necessario modificare il codice. Ci sono ragioni evidenti per un correttivo che sani lacune e incertezze normative; occorre rivedere alcune scelte fatte, come quella di lasciare agli affidamenti diretti una parte così consistente del mercato, peraltro parzialmente rimangiata con una circolare dai limitati effetti giuridici. Per non parlare dell’urgenza di adeguare i corrispettivi ai nuovi contenuti progettuali, su due livelli, alle nuove prestazioni anche di supporto ai RUP e alla digitalizzazione. C’è molto da fare ma sembra che il Ministero non abbia intenzione di muoversi. Non siamo i soli a chiedere un intervento correttivo al più presto, anche perché la procedura non è velocissima. Gli operatori del settore non possono attendere”.
Nel frattempo, il Presidente esprime apprezzamento sul fatto che quasi la metà delle stazioni appaltanti stiano seguendo le indicazioni fornite dall’OICE per favorire l’accesso al mercato con requisiti superiori ai 3 anni previsti nel nuovo codice, cioè su 5 o 10 anni: “ la scelta pro concorrenziale è, come diciamo da luglio, assolutamente legittima e adesso è anche in linea con quella fatta dal Governo con la circolare per le procedure sotto soglia. Auspichiamo e ci attendiamo che questo trend aumenti per evitare che vi siano illogiche restrizioni della concorrenza. La nostra associazione è a disposizione per fare ripartire i bandi e, con questo spirito, teso a favorire sviluppo e crescita del mercato, siamo pronti a partecipare ad un tavolo di lavoro con tutte le rappresentanze di categoria e con il Governo per affrontare una situazione che ci preoccupa molto per i mesi a venire”.
Il riferimento è naturalmente alla Circolare del MIT del 20 novembre 2023, n. 298, che ha specificato, in linea con la Direttiva UE sui contratti pubblici, la possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie anche per gli affidamenti sottosoglia disciplinati dall’art. 50 del d.Lgs n. 36/2023.
Tornando ai dati, a novembre migliora il dato delle gare di sola progettazione: il valore si attesta su 56,5 milioni di euro contro i 69 milioni di novembre 2022 (‐18,%); rispetto allo scorso mese di ottobre il valore della progettazione sale del 38%.
Guardando al complesso dei dati del 2023, la sola progettazione chiude in negativo: gli undici mesi registrano 1.986 bandi per 1,205 miliardi di euro, con un calo del 34,7% in numero e del 26,4% nel valore rispetto ai primi undici mesi del 2022. Molto negativi i dati del valore messo in gara nell’ultimo quadrimestre: da agosto a novembre, per servizi di ingegneria e architettura mentre il numero dei bandi arriva a 1.542, contro i 1.270 del quadrimestre precedente, il valore si ferma a 536,7 milioni, contro i 1,726 miliardi del precedente quadrimestre, con un calo del 68,9%.
Negativo anche il confronto tra il 2023 e il 2022 per il mercato dei servizi di ingegneria e architettura rimane restituendo un quadro preoccupante: un calo del 16,4% nel numero dei bandi, passati da 4.842 nel 2022 a 4.048 nel 2023, e del 17,3% nel loro valore, da 3,961 miliardi nel 2022 a 3,276 miliardi. Negli undici mesi il valore totale messo in gara per servizi tecnici, sommando il valore dei bandi di architettura e ingegneria e il valore dei servizi tecnici compresi nei bandi per appalti integrati, arriva a 4,286 miliardi, con un calo del 15,2% sul 2022.
Un calo sensibile in valore rispetto allo scorso anno anche per tutti i servizi tecnici e appalti integrati per interventi a valere su risorse del PNRR: in totale sono state censite 2.979 gare, con 1,440 miliardi di servizi tecnici e 26,267 miliardi di lavori. Nei primi undici mesi del 2022 le gare erano state 2.136, con 3,118 miliardi di servizi tecnici e 33,513 miliardi di lavori. Ill numero è salito del 39,5%, ma il valore dei servizi tecnici calato del 53,8%.
Gli appalti integrati
Infine, per i bandi per appalti integrati nel mese di novembre 2023 le gare rilevate sono state 80, per un importo complessivo dei lavori di 1,134 miliardi, con un importo dei servizi compresi stimato in 18,1 milioni di euro. Rispetto all’omologo del 2022, il numero è sceso del 44,4%, il valore dei lavori del 73,4%, quello dei servizi è sceso del 75,2%.
Degli 80 bandi, 9 hanno riguardato i settori speciali, per 6 milioni di euro di servizi, e 71 i settori ordinari, per 12,1 milioni di euro di servizi. Nei primi undici mesi del 2023 cresce il valore dei lavori sull’anno scorso ma cala la progettazione esecutiva compresa che, comunque rappresenta circa un quarto del totale dei servizi tecnici: le gare rilevate sono state 1.747, +111,0% sul 2022, con un valore di 27,032 miliardi di lavori (+26,0%) e 1,009 miliardi di servizi (‐7,9%).
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