Incentivi funzioni tecniche: a chi si applicano?
di Redazione tecnica - 12/03/2025

Le previsioni del Codice dei Contratti Pubblici (d.Lgs. n. 36/2023) in materia di incentivi alle funzioni tecniche sono spesso foriere di dubbi per le stazioni appaltanti. Prova ne sono due recenti pareri resi dal Supporto Giuridico del MIT, che hanno chiarito l’ambito soggettivo di applicazione dell’art. 45, anche in relazione a quanto previsto all'allegato I.10.
Incentivi funzioni tecniche: il MIT sull'ambito soggettivo di applicazione
Per comprendere le risposte del supporto giuridico, è utile riportare la prima parte dell'art. 45 secondo cui:
"1. Gli oneri relativi alle attività tecniche indicate nell’allegato I.10 sono a carico degli stanziamenti previsti per le singole procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture negli stati di previsione della spesa o nei bilanci delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti.
2. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti destinano risorse finanziarie per le funzioni tecniche svolte dai dipendenti dal proprio personale specificate nell’allegato I.10 e per le finalità indicate al comma 5, a valere sugli stanziamenti di cui al comma 1, in misura non superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori, dei servizi e delle forniture, posto a base delle procedure di affidamento. Il presente comma si applica anche agli appalti relativi a servizi o forniture nel caso in cui è nominato il direttore dell’esecuzione. È fatta salva, ai fini dell’esclusione dall’obbligo di destinazione delle risorse di cui al presente comma, la facoltà delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti di prevedere una modalità diversa di retribuzione delle funzioni tecniche svolte dai propri dipendenti dal proprio personale.
3. L’80 per cento delle risorse di cui al comma 2, è ripartito, per ogni opera, lavoro, servizio e fornitura, tra il RUP e i soggetti che svolgono le funzioni tecniche indicate al comma 2, nonché tra i loro collaboratori."
L'Allegato I.10 indicato al comma 1 contiene l'elenco, tassativo e non suscettibile di interpretazione estensiva, delle attività tecniche a carico degli stanziamenti previsti per le singole procedure.
Incentivi a dipendenti di società in house
Il primo parere del 30 gennaio 2025, n. 3174 riguarda la possibilità di riconoscere gli incentivi tecnici a personale di una società in house, come nel caso di un’Amministrazione Comunale intenzionata ad affidare le funzioni di Direttore dei Lavori, a un dipendente di una propria società in house, controllata al 100%, evitando di ricorrere ad un libero professionista esterno.
Una strada percorribile, secondo il MIT che ha confermato la sussistenza di un rapporto di immedesimazione organica tra stazione appaltante e società in house, tale da giustificare la sua equiparazione ad un “ufficio interno” dell'ente pubblico che l'ha costituita, per cui è possibile riconoscere gli incentivi ex art. 45 D.Lgs. 36/23 già stanziati nel quadro economico della S.A.
Incentivi a collaboratori amministrativi dei DL
Sebbene le attività tecniche incentivabili siano tassativamente elencate nell'allegato I.10 del D.lgs. 36/23, siano di stretta interpretazione e non suscettibili di estensione analogica, i collaboratori alla direzione dei lavori non sono esclusi dall’incentivazione.
Lo chiarsce appunto il MIT con il parere del 27 febbraio 2025, n. 3233: se è vero che nell'elenco dell'allegato I.10 del D.L.gs. n. 36/2023 non risulta l’attività di collaboratore riferita espressamente alla direzione dei lavori, è pur vero che l’art. 45, comma 3, prevede che l’80% delle risorse di cui al comma 2, è ripartito, per ogni opera, lavoro, servizio e fornitura, tra il RUP e i soggetti che svolgono le funzioni tecniche indicate al comma 2, nonché tra i loro collaboratori.
Tenendo conto che tra le funzioni tecniche indicate nell’Allegato I.10 vi è anche quella della direzione dei lavori, possono essere incentivati anche i collaboratori amministrativi della direzione lavori.
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