Ingegneri gestionali: non si arresta il boom di laureati (e occupati)

di Redazione tecnica - 22/08/2024

Continua la crescita del numero degli ingegneri gestionali in Italia, che nel 2023 ha registrato un primato: sulla base dell’ultimo rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sono ben 4.500 i laureati con questo profilo, pari al 16,3% di tutti i laureati magistrali in ingegneria dello stesso anno.

Ingegneri gestionali in Italia: numeri in continua crescita

In base ai dati disponibili dell’Ufficio statistica del MUR, nel 2023 i laureati in ingegneria gestionale provengono da 31 atenei, di cui 3 telematici. I due Politecnici, di Milano e di Torino, risultano i principali centri formativi, avendo sfornato circa un terzo dei laureati “gestionali”. Una crescita inarrestabile di questo profilo che in soli sette anni (dal 2016 al 2023) ha fatto registrare un più 71%.

La grande richiesta di laureati in ingegneria gestionale nasce anche dal fatto che si tratta di una figura versatile che può essere utilizzata in molti ambiti e per mansioni completamente diverse: le più frequenti sono:

  • ingegnere industriale e gestionale (18,9% dei laureati in ingegneria gestionale occupati a cinque anni dalla laurea);
  • specialista della gestione e del controllo nelle imprese private (16,6%);
  • analista e progettista di software (8,7%).

Perrini (CNI): in atto trasformazione della professione

Se per molto tempo I corsi di laurea in ingegneria gestionale non hanno fatto particolare breccia tra gli studenti, probabilmente perché a torto considerati non paradigmatici del mondo dell’ingegneria, l’attuale successo dimostra che è in atto una profonda trasformazione della professione.  Ad affermarlo è Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI: “Il fatto che oggi abbiano raggiunto un successo tale da sfornare il maggior numero di laureati tra tutti i corsi di ingegneria sta a dimostrare che è in atto una profonda trasformazione che nessuno può permettersi di ignorare, in particolar modo chi come noi rappresenta il sistema ordinistico. Il successo degli ingegneri biomedici o il crescente peso dell’Intelligenza Artificiale sono altri elementi che ci pongono davanti a nuove figure di ingegneri cui dobbiamo dare risposte e supporto, avendo come obiettivo quello di accoglierli nella loro totalità all’interno dell’alveo dell’Albo professionale”.

“I motivi del successo dei corsi di laurea in ingegneria gestionale sono certamente molteplici – afferma Gianni Massa, Presidente della Fondazione CNI -. Quello più evidente è probabilmente l'alta richiesta di profili gestionali da parte delle aziende italiane. I dati ci riportano un tasso di disoccupazione del 2,9% ad un anno dalla laurea, paragonabile a quello di altri profili molto richiesti come quelli di ingegneria industriale ed informatica, enormemente bassi rispetto al tasso di disoccupazione dell’intera popolazione dei laureati italiani che si attesta al 10,5%. È perfettamente comprensibile che gli studenti si orientino verso settori che garantiscono la più alta offerta di occupazione. I dati mettono ulteriormente in evidenza l'importanza del continuo monitoraggio sull'andamento della professione come strumento per le politiche del lavoro”.

“Gli Ingegneri gestionali si confermano una risorsa per il mercato grazie alla interdisciplinarità e alla flessibilità delle competenze – commenta Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI -. Il dato oggi evidente è che inizia ad emergere la richiesta di figure più flessibili ed in grado di affrontare problematiche complesse oltre quelle destinate a funzioni tecniche specialistiche. Il dato rilevato dal Centro Studi è uno spaccato della realtà ed è anche importante l’evidenza del dato reddituale che inizia a gratificare il valore delle competenze. Adesso ci aspettiamo che il mondo produttivo inizi a valutare sempre meglio e con maggiore attualità la propria programmazione assunzionale, puntando all’assorbimento di queste figure per ruoli apicali e dirigenziali. Con questo report il Centro Studi darà avvio ad una serie di analisi specifiche per classi di laurea che vorranno contribuire ad una fotografia per singolo sottoinsieme e fornire contemporaneamente un dato predittivo importante”. 

Equilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro

Un profilo non solo molto richiesto dal mercato ma anche in costante crescita, tanto che solo il 29% delle assunzioni è finalizzato alla sostituzione di una figura analoga in uscita dall’azienda, mentre nel restante 71% dei casi si tratta interamente di nuove posizioni lavorative disponibili. Un caso felice di incontro tra domanda e offerta: le aziende infatti non manifestano particolari difficoltà nel reperire i profili di cui necessitano.



© Riproduzione riservata