Liti durante le assemblee condominiali: l’allarme delle associazioni di settore

di Redazione tecnica - 14/12/2022

Sempre più spesso le assemblee condominiali sono teatro di liti violente ed episodi a sfondo penale. Un quadro preoccupante che, dopo la tragedia di Fidene, secondo ANAMMI, l'Associazione Nazional-europea AMMinistratori d'Immobili, ancor di più mette in evidenza un mondo difficile da gestire.

Assemblee condominiali e liti tra condòmini: l'appello di ANAMMI

Come spiega il presidente dell’ANAMMI, Giuseppe Bica, la strage di Fidene è un caso estremo: non è sicuramente la classica lite condominiale, ma tuttavia l’assemblea di condominio, negli ultimi anni, è diventata uno dei luoghi in cui più facilmente si sfogano rabbia e frustrazione.

Ad acuire i contrasti tra condòmini sicuramente la crisi economica: non a caso buona parte delle divergenze all’interno dello stesso immobile si concentrano sui soldi. “Tutto questo - sottolinea Bica - ha complicato i rapporti tra vicini, rendendo sempre più difficile mantenere un minimo di normalità anche nelle riunioni condominiali”.

Sempre più freuqneti gli episodi eclatanti

Già nel 2010 un sondaggio dell’Associazione sulla sicurezza in condominio svelava che almeno la metà dei professionisti intervistati aveva subìto minacce verbali e lettere minatorie. A questa situazione ANAMMI ha risposto formando i professionisti anche sul fronte psicologico, insegnando agli amministratori iscritti all’Associazione come gestire le diatribe tra condòmini. “Anche se non basta a prevenire drammi come questo, certamente fornisce supporto agli amministratori, chiamati a lavorare in contesti sempre più difficili”.

A fronte di una migliore gestione, c’è però un acuirsi degli episodi più eclatanti. “Purtroppo, in questi dodici anni, sono cresciuti gli episodi di assemblee finite in rissa – stigmatizza il presidente Bica - e la stessa incolumità di professionisti e condòmini è spesso messa a serio rischio”.

In ogni caso, spiega il presidente di ANAMMI, il ruolo di mediatore del professionista resta comunque essenziale, nonostante le difficoltà: “Anzi, è proprio la legislazione recente, legata alla riforma del condominio del 2012, ad avere accresciuto le responsabilità ed i compiti degli amministratori, ormai divenuti a pieno titolo il punto di riferimento degli immobili condominiali, in cui vivono circa 14 milioni di famiglie”.

Conclude Bica con una raccomandazione: “Consigliamo sempre ai professionisti di segnalare alle autorità di pubblica sicurezza situazioni anomale e vicende a sfondo penale. Il nostro appello, dopo la tragedia di Fidene, è di essere finalmente ascoltati: l’omicida era stato oggetto di numerose denunce, rimaste purtroppo lettera morta. Non vogliamo essere lasciati soli”.



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