Lotta al lavoro sommerso: istituita una task force

di Redazione tecnica - 03/05/2024

La sicurezza sul lavoro è uno dei temi caldi di questa stagione, come dimostra la recentissima entrata in vigore della legge n. 56/2024, di conversione del D.L. n. 19/2024 (c.d. "Decreto PNRR 2024”) con cui è stata ufficializzata la patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi operanti nei cantieri edili e un inasprimento delle sanzioni sia per appalti pubblici che privati di lavori che vengano consegnati senza verifica di congruità dei costi della manodopera.

Lotta al lavoro sommerso: istituita la task force dell'INL

Un altro aspetto di particolare rilievo è anche la lotta al lavoro sommerso, come dimostra la costituzione, presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, della task force istituzionale, stabilita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il Decreto ministeriale del 28 marzo 2024, n. 50

La task force opera in continuità con le attività già previste dal Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025, è presieduta dal Capo dell’INL ed è costituita dai rappresentanti di:

  • Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
  • Ministero dell'interno;
  • Ministero della salute;
  • Ispettorato nazionale del lavoro;
  • Istituto nazionale previdenza sociale (INPS);
  • Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL);
  • Agenzia delle Entrate;
  • Guardia di Finanza;
  • Comando Carabinieri per la tutela del lavoro.

Compiti della task force

La task force dovrà realizzare un’ulteriore pianificazione strategica dell’attività di vigilanza di contrasto al lavoro sommerso, per garantire un’azione coordinata ed efficace di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare, secondo le specificità dei diversi settori economici e dei contesti territoriali, oltre a contribuire anche ad un’efficace attività di vigilanza a fini statistici.

In particolare la task force dovrà selezionare i target aziendali da sottoporre all'attività di vigilanza e da inserire nella programmazione periodica degli accessi, anche nella prospettiva di giungere alla produzione degli indicatori previsti nel Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso.

Inoltre dovrà contribuire alla pianificazione di un'efficace attività di vigilanza attraverso le seguenti attività:

  • definizione dei criteri e delle modalità di campionamento e dimensionamento delle imprese da ispezionare, sulla base dei dati disponibili e della loro variabilità settoriale e territoriale;
  • verifica periodica di eventuali criticità nella conduzione delle ispezioni per fini statistici e predisposizione di necessari aggiustamenti;
  • analisi dei dati derivanti dalle ispezioni per esclusiva attività di vigilanza e integrazione delle informazioni disponibili, anche nell'ottica di migliorare la rappresentatività del campione statistico.

Ogni tre mesi la task force comunicherà al MLPS e al Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso l'andamento dell'attività di vigilanza, le eventuali difficoltà incontrate e le azioni correttive attuate per rispettare gli obiettivi quantitativi del numero di imprese ispezionate definito dal Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, fornendo ogni informazione utile sullo stato di avanzamento delle azioni programmate. Inoltre il Presidente trasmetterà ogni anno una relazione consuntiva sull’attività svolta.

Per assicurare la piena operatività della task force, con successivo provvedimento del Capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro verranno costituiti tavoli operativi interregionali, che si riuniranno con cadenza almeno trimestrale, assicurando l'attuazione delle attività programmate.

 



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