Mercato delle abitazioni in Italia: lo status quo secondo gli agenti immobiliari

di Redazione tecnica - 05/06/2024

Nel primo trimestre 2024, si registra un’attenuazione generale del pessimismo degli agenti immobiliari nelle attese sia a breve sia a lungo termine del mercato. È quanto emerge dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia condotto da Bankitalia, Agenzia delle Entrate e Tecnoborsa, con una domanda di abitazioni ancora debole, seppur con qualche segnale di miglioramento.

Mercato delle abitazioni in Italia: il sondaggio sugli agenti immobiliari

Secondo il 67,5% degli agenti immobiliari, i prezzi delle abitazioni si confermano stabili, con un leggero aumento al 13,9% da 9,2% nella precedente rilevazione, della quota di quelli che riportano un aumento delle quotazioni.

Rimane fiacca anche l’offerta, con una diminuzione dei nuovi incarichi a vendere per una quota maggioritaria di agenti. In particolare, si riduce il numero di transazioni sia rispetto al trimestre precedente sia a quello corrispondente del 2023; lo sconto medio sui prezzi richiesti dai venditori e i tempi di vendita rimangono, tuttavia, in prossimità dei livelli minimi dall’inizio della rilevazione. Lo sconto medio, rispetto alle richieste iniziali del venditore, si è attestato all’8,3%in linea con i valori assai contenuti registrati negli ultimi due anni. Il tempo trascorso tra l’affidamento dell’incarico e la vendita è ancora molto ridotto (5,7 mesi), appena al di sopra di quello minimo dall’inizio dell’indagine rilevato un anno fa.

La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione si è riportata su livelli prossimi a quelli del I trimestre del 2023, rimanendo elevata nel confronto storico (83,8%), anche se il saldo tra le agenzie che dichiarano un aumento di transazioni intermediate e quelle che invece ne riscontrano una riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è però negativo (-22%), con la stessa tendenza riscontrata rispetto al IV trimestre del 2023 (-17,5%). L’81,6% degli operatori ha intermediato esclusivamente abitazioni preesistenti, una quota sostanzialmente analoga alla precedente rilevazione.

Tra i dati positivi, l’attenuazione delle difficoltà per i compratori di ottenere un prestito per l’acquisto di un’abitazione, a cui corrisponde una crescita della quota di transazioni finanziate con mutuo (62,5% del totale); resta sostanzialmente stabile, al 77%, il rapporto tra ammontare del prestito e valore dell’immobile.

In generale, le principali cause di cessazione dell’incarico a vendere restano il valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore oppure il prezzo richiesto giudicato troppo elevato dai possibili compratori.

Salgono i canoni di locazione, con una crescita dovuta sia al calo dell’offerta sia all’espansione della domanda. Il 38,1% delle agenzie prefigura ulteriori aumenti nel trimestre in corso, in marginale diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La percentuale di operatori che segnalano un calo degli incarichi a locare si attesta al 45%, a fronte del 7,6% di chi ne indica un aumento. La minore offerta viene indicata dal 41,2% degli operatori come motivazione sottostante all’aumento dei canoni, a sua volta causata principalmente dalla preferenza dei proprietari per affitti brevi, soprattutto nelle aree urbane.

Al momento gli effetti attesi dalla nuova Direttiva Case Green sembrano più contenuti che in precedenza, pur restando forti le previsioni di ribassi dei prezzi per le abitazioni con classi energetiche più basse. Rimangono tuttavia molto nette le aspettative sulla domanda di abitazioni ad alta efficienza energetica e sull’andamento dei prezzi di vendita delle abitazioni a bassa efficienza energetica; il saldo tra operatori che prevedono un aumento e quelli che si attendono una diminuzione risulta pari rispettivamente a +74,7 e -62,2%.

 

 



© Riproduzione riservata

Documenti Allegati

Documento