Mercato immobiliare non residenziale: continua la crescita
di Redazione tecnica - 13/09/2024
Nel secondo trimestre 2024 continua la ripresa del settore immobiliare non residenziale, con un generale aumento delle compravendite (+2,3%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Mercato immobili non residenziali: il report OMI del II trimestre 2024
La conferma arriva con il nuovo report dell’Osservatorio Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, che evidenzia un aumento complessivo dei volumi trasversale: in questo trimestre sono stati compravenduti circa 61 mila immobili a destinazione non residenziale.
Più della metà degli scambi, oltre 36 mila riguardano il settore terziario-commerciale, (+3,4%). In particolare, si segnala la ripresa di depositi commerciali e autorimesse, oltre il 3% in più su base tendenziale, e dei negozi che mostrano un incremento del 5,5%.
Dati positivi anche per gli immobili a destinazione produttiva e produttiva-agricola che hanno registrato un rialzo delle compravendite rispettivamente del 9,9% e del 3,5%, consolidando i risultati dei due trimestri precedenti. L’unica flessione che si rileva in questo trimestre riguarda le unità immobiliari classificate in altro (-1,1%).
Le compravendite di uffici
Per quanto riguarda gli uffici il periodo aprile-giugno visto un aumento delle compravendite del 2,6%, (circa 3.400 unità scambiate), con una crescita delle transazioni diffusa in tutte le aree geografiche del paese, registrando addirittura +11% al Centro, mentre il Nord Ovest, è in controtendenza (-4%).
Scendono le transazioni nei capoluoghi (-1,6%), a fronte di un incremento che nei comuni minori dove il rialzo raggiunge quasi il 7%. Inoltre in aumento le superfici scambiate con tassi di variazione negativi soltanto nelle aree del Centro e delle Isole.
Guardando ai dati delle otto principali città italiane, rispetto allo stesso periodo 2023 si regista un calo minimo, pari allo 0,5%, una sorta di conrrappeso tra iil forte rialzo di mercati di Napoli e Genova e la netta diminuzione invece a Torino a Palermo. Sostanzialmente stabili Bologna e Firenze, mentre Roma si caratterizza per l’aumento dei volumi contrapposto alla diminuzione delle superfici, esattamente al contrario di Milano, dove si riducono i volumi ma si assiste ad un incremento delle superfici.
Nelle altre città cresce la dimensione degli uffici scambiati, arrivando, nei casi di Napoli e Genova, a valori più che doppi rispetto a quelli del secondo trimestre 2023.
Le compravendite di negozi
Le compravendite di negozi del II trimestre 2024 contano 10.903 unità scambiate, (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2023). Come spiega il report, l’aumento dei volumi riguarda tutte le aree del paese, con variazioni più marcate al Nord Est e al Centro; la crescita è distribuita più o meno equamente tra comuni capoluogo e non capolougo con tassi di variazione, entrambi superiori al 5%.
Il mercato delle grandi città riflette con qualche lieve differenza quello nazionale con un aumento del numero di negozi solo dell’1,9%. Il rallentamento è dovuto alla flessione di ben il 12,3% del mercato di Milano e di Palermo (-17,8%), seguita da Firenze, -5,7%. Crescono invece, nel complesso del mercato delle grandi città, le superfici di negozi scambiati, +7% tendenziale, con andamenti in alcuni casi di segno opposto rispetto a quelli delle unità compravendute.
Le compravendite di capannoni
Infine, nel trimestre aprile-giugno 2024 aumentano anche gli scambi di unità a destinazione produttiva, pari a 4.245 unità (+9,9%). La crescita coinvolge, anche se in misura diversa, tutte le aree geografiche del paese: il Centro e le Isole esibiscono tassi più contenuti mentre nelle aree del Nord, dove si concentra la quota maggiore degli scambi, più dei due terzi del totale nazionale, e al Sud, le variazioni sono più elevate.
Analizzando il mercato nelle dodici province nelle quali è ubicata la maggior quota dello stock di questo settore, nel secondo trimestre del 2024, gli scambi crescono complessivamente del 5,6% rispetto allo stesso trimestre del 2023. In evidenza i mercati di Bergamo, Padova e Roma dove le compravendite aumentano, in termini tendenziali, di oltre il 30%. In flessione invece gli scambi nelle province di Torino, Milano e Brescia.
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