Nuovo Codice Appalti: promossi e bocciati secondo ANAC

di Redazione tecnica - 30/03/2023

"Bene l’impulso alla digitalizzazione degli appalti del nuovo Codice. Attenzione, però, a spostare l’attenzione solo sul ‘fare in fretta’, che non può mai perdere di vista il ‘fare bene’. Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza". Princìpi, che secondo l'avv. Giuseppe Busia, presidente di ANAC, nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l’attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse.

Nuovo Codice dei Contratti: dubbi e conferme da ANAC

Il commento del presidente dell'Autorità Anticorruzione arriva all'indomani dell'approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legislativo recante il nuovo Codice dei contratti pubblici, in attuazione dell’art. 1 della legge n. 78/2022. Come evidenzia ANAC, la riforma del codice degli appalti rappresenta, nell'ambito dell'attuazione del PNRR, una delle scadenze di rilevanza europea del primo trimestre 2023, ossia una scadenza vincolante per la ricezione dei fondi da parte dell'Europa.

La digitalizzazione degli appalti

Busia riconosce diversi aspetti positivi del nuovo Codice degli appalti, tra cui la gestione digitale degli appalti su tutto il ciclo di vita del contratto, dalla programmazione, alla richiesta del codice identificativo di gara, fino all’esecuzione e conclusione del contratto e all’ultima fattura. Secondo il presidente ANAC, questo porta a pieno compimento quando già fatto con la BDNCP: tutte le informazioni e le attività riguardanti l’appalto passeranno attraverso piattaforme telematiche interoperabili e confluiranno sul portale dell’Autorità, con l’acquisizione diretta dei dati.

La vigilanza collaborativa

Parere positivo anche sul rafforzamento della vigilanza collaborativa, secondo ANAC uno dei più efficaci strumenti di prevenzione che consente adi intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione, senza nessuna perdita di tempo. Spiega Busia: "Le Pubbliche amministrazioni che vi aderiscono sottopongono in via preventiva gli atti di gara all’Autorità, che in tempi brevissimi – dai 5 agli 8 giorni - fornisce osservazioni e consigli, favorendo la deflazione del contenzioso”.

Il ruolo dell'ANAC a sostegno delle Stazioni Appaltanti

Favorevole il giudizio anche sul ruolo di Anac di ausilio e sostegno alle stazioni appaltanti con la creazione di bandi tipo, documenti tipo, atti già pronti, che le amministrazioni possano usare. Sul punto, evidenzia Busia come "Attraverso i contratti-tipo, per esempio, e le nostre piattaforme informatiche, verrà monitorato il rispetto dei contratti collettivi di lavoro, evitando l’adozione dei cosiddetti ‘contratti pirata’, a garanzia dei lavoratori”. 

Nuovo codice dei contratti: i dubbi dell'Autorità

Restano però dubbi relativamente alla trasparenza e alla pubblicità delle procedure; secondo ANAC ci sarebbe un minore interesse verso questi "principi posti a garanzia di una migliore partecipazione delle imprese, e a tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti”.

In particolare, soglie troppo elevate per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate renderebbero meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono - evidenzia Busia - quelli numericamente più significativi. "Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici”, conclude.



© Riproduzione riservata