Superbonus 110% e Bilancio 2022: audizione del Presidente dell’UPB
di Redazione tecnica - 29/11/2021
Il Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, è stato ascoltato il 23 novembre 2021 in audizione dalle Commissioni bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge di bilancio 2022.
Nel suo intervento il Presidente Pisauro ha analizzato i contenuti della manovra di bilancio illustrando le valutazioni dell’UPB sul suo impianto complessivo, sugli andamenti delle principali grandezze di finanza pubblica alla luce degli interventi ipotizzati.
Relativamente alle principali misure previste, ha dedicato ampio spazio al Superbonus affermando quanto segue.
Il DDL di bilancio proroga, con modalità differenti, le molteplici detrazioni fiscali vigenti sulle spese sostenute per l’efficientamento e la riqualificazione energetica, per la riduzione del rischio sismico e per il miglioramento delle condizioni degli immobili e per gli interventi sui giardini con un onere complessivo nel periodo 2022-2036 pari a 30,8 miliardi.
Di questi, 14,1 miliardi sono destinati al Superbonus. Diventano, così, 33,3 miliardi le risorse complessivamente destinate al finanziamento di tale incentivo dalla sua introduzione a oggi.
Appetibilità dell’incentivo e assenza di tetto massimo
Sul problema legato all’appetibilità dell’incentivo ed all’assenza di un tetto massimo sulla spesa, il Presidente Pisauro nell’audizione ha analizzato i dati sull’effettivo utilizzo della misura. Dal monitoraggio dell’ENEA a tutto il mese di ottobre emerge, in sintesi che:
- un complesso di investimenti agevolabili di oltre 9,7 miliardi, a cui corrispondono agevolazioni future per circa 10,7 miliardi: a due mesi dalla fine del 2021 gli interventi già ammessi all’agevolazione costituiscono circa l’85 per cento di quelli attesi nelle stime ufficiali al momento dell’introduzione della misura per i primi 18 mesi di applicazione del provvedimento;
- gli interventi hanno riguardato un numero relativamente limitato di unità immobiliari (circa 57.700, di cui 8.356 condomini, lo 0,7 per cento del totale degli edifici con più di quattro abitazioni) per un importo medio di spesa elevato (circa 169.000 euro per fabbricato; 573.600 euro per i condomini e 100.000 euro per gli edifici unifamiliari e altre unità funzionalmente indipendenti);
- una dinamica della spesa pronunciata negli ultimi mesi, con un trend di crescita che non sembra attenuarsi (2,2 miliardi a ottobre, contro i circa 1,8 del mese precedente);
- una spesa media per comparto che è aumentata di mese in mese;
- una diversa distribuzione territoriale della spesa agevolata con il Superbonus rispetto a quella incentivata dall’Ecobonus, che ha comportato un parziale riequilibrio territoriale della distribuzione dei benefici: se oltre il 72 per cento delle spese agevolate con l’Ecobonus affluiva al Nord e solo l’11 per cento al Sud, con il Superbonus le quote passano rispettivamente al 44 per cento e al 34 per cento.
Il perché dell’utilizzo del Superbonus
In primo luogo, l’elevata dimensione della detrazione di imposta riconosciuta e la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura da parte del fornitore o di usufruire di un credito di imposta cedibile a terzi ha consentito di accedere agli interventi agevolati anche a soggetti con reddito relativamente più basso e con problemi di liquidità.
In secondo luogo, la crescente domanda di servizi di riqualificazione energetica potrebbe aver contribuito all’insorgere di tensioni sui prezzi dei servizi agevolati e delle materie prime come segnalato dagli operatori del settore e dalle rilevazioni Istat sui prezzi. In prospettiva, prezzi più elevati potrebbero, da un lato, spingere ulteriormente le spese verso i massimali contribuendo a incrementare il costo complessivo per l’erario e, dall’altro, nel caso di interventi di importo già prossimo al massimale, ridurre l’entità degli interventi sottoposti ad agevolazione.
In terzo luogo, il venir meno del contrasto di interessi tra fornitori e acquirenti per effetto della completa copertura dei costi da parte dell’incentivo potrebbe aver influito su prezzi concordati sui lavori ammessi e aver accresciuto l’onere complessivo della misura.
Comportamenti fraudolenti
Infine, sull’onere complessivo della misura potrebbe aver inciso, data la generosità della misura agevolativa e la cedibilità a terzi del credito di imposta, la diffusione di comportamenti fraudolenti, come rilevato dall’Agenzia delle entrate. Proprio al fine di contrastare tali effetti il DDL di bilancio prevede l’applicazione di nuovi massimali di spesa per specifiche categorie di beni ed è stato recentemente emanato il DL 159/2021 che prevede un generale rafforzamento dell’attività di controllo da parte dell’Agenzia anche attraverso verifiche preventive sui profili considerati più a rischio.
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