Politiche di Coesione: le osservazioni di ANCI in Senato

di Redazione tecnica - 25/05/2024

Si è svolta presso la Commissione Bilancio al Senato l’audizione dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del Decreto Legge 7 maggio 2024, n. 60 (c.d. “Decreto Coesione”) recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”.

Decreto Coesione: le proposte di ANCI per il ddl di conversione

Nel corso dell’audizione, ANCI ha presentato una nota con le proposte emendative su alcuni aspetti del provvedimento, chiedendo un maggior coinvolgimento dell’Associazione.

Nello specifico le proposte riguardano:

  • l’inclusione di ANCI nella Cabina di Regia;
  • l’attribuzione alla Cabina di Regia di competenze in materia di interventi prioritari;
  • la convocazione della Cabina di Regia per l’approvazione degli interventi prioritari;
  • il coinvolgimento della Cabina di Regia nell’individuazione di azioni di rafforzamento amministrativo;
  • l’inclusione delle grandi Città tra le amministrazioni responsabili “Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno”;
  • il passaggio in Cabina di Regia del DM che disciplina la governance dei Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS);
  • il rafforzamento del ruolo delle Città nell’individuazione di nuovi interventi PN Metro Plus;
  • il coinvolgimento della Cabina di Regia nella definizione del Programma Nazionale Cultura;
  • la proroga dei termini per medie e piccole opere.

A essere toccati dalle proposte di modifica sono gli articoli:

  • Art. 3 - Cabina di regia;
  • Art. 4 - Individuazione degli interventi prioritari nei settori strategici della politica di coesione europea;
  • Art. 6 - Disposizioni in materia di rafforzamento della capacità amministrativa;
  • Art. 11 - Disposizioni in materia di perequazione infrastrutturale per il Mezzogiorno;
  • Art. 12 - Disposizioni in materia di contratti istituzionali di sviluppo;
  • Art. 32 - Disposizioni in materia di interventi di rigenerazione urbana e di contrasto al fenomeno del disagio socio – economico e del disagio abitativo;
  • Art. 34 - Programma nazionale cultura;
  • Art. 37 bis - Proroga termini piccole e medie opere.

Cos'è il Decreto Coesione

Il Decreto Legge è un provvedimento previsto nel PNRR dal target M1C1-14bis introdotto in sede di riprogrammazione. Esso prevede l’approvazione di una riforma che muove verso una visione integrata degli strumenti di investimento Politica di Coesione, Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, PNRR.

Proprio per l’importanza di questa visione integrata, in sede di audizione ANCI ha chiesto il pieno coinvolgimento dei Comuni nella governance, a partire dalla Cabina di Regia, tenendo conto del ruolo centrale svolto da Comuni e Città nell’attuazione di tutti i programmi di investimento a partire dal PNRR e come gli Enti Locali siano i principali investitori pubblici.

Non a caso la prima modifica richiesta è la previsione esplicita nell’art. 3 norma della presenza quale componente della Cabina di Regia del Presidente dell’ANCI o suo delegato.

Una delle criticità emerse sulla Coesione riguarda l’assenza di disposizioni relative ai soggetti attuatori: come si legge nella nota, “Preoccupa pertanto l’eccesso di discrezionalità nell’individuazione dei soggetti attuatori da parte delle Amministrazioni titolari, laddove invece uno dei fattori di velocizzazione del PNRR è stata la chiara individuazione di essi fin dalle prime fasi di programmazione. Si rileva l’assenza di un regime che riguarda compiti e responsabilità di Amministrazioni titolari e soggetti attuatori che ha invece caratterizzato il PNRR”.

Un altro aspetto riguarda l’accelerazione delle procedure: ANCI osserva come nel giro di un anno nell’ambito del PNRR siano state assegnate a Comuni e Città risorse per circa 40 miliardi di euro, con la contestuale individuazione dei progetti che i primi bandi PNRR per i Comuni sono stati emessi 4 mesi dopo l’approvazione del Piano in sede europea. Nel ciclo 2014-2020 della Politica di Coesione, per converso, i tempi per l’emissione dei bandi regionali rivolti ai Comuni sono andati dai 16 mesi ai 3 anni e mezzo: “Si ritiene dunque che quello del PNRR, al netto di criticità e limiti più volte evidenziati da ANCI, rappresenti un modello a cui tendere per quanto riguarda le assegnazioni rapide e dirette con la massima riduzione possibile dei passaggi burocratici. Si apprezza in questo senso l’individuazione dei settori strategici, e di interventi strategici sottoposti a monitoraggio rafforzato. Ravvisiamo in proposito un elemento d’interesse nella previsione di meccanismi di premialità per le i Programmi Regionali che rispettino i cronoprogrammi degli interventi prioritari, e auspichiamo l’introduzione di meccanismi analoghi anche per i Programmi Nazionali”.

Altro aspetto positivo del PNRR e di cui si auspica l’estensione alle Politiche di Coesione è il rapporto di collaborazione e controllo reciproco che si è attivato tra Amministrazioni titolari e soggetti attuatori, con la responsabilizzazione di tutti gli attori al rispetto di target e milestones.

Inoltre per ANCI è opportuno che la conversione in legge sani una criticità aperta con il DL PNRR che ha individuato scadenze per i progetti cosiddetti “medie e piccole opere” che ne stanno mettendo a rischio l’attuazione: “In particolare si ritiene opportuna una proroga al 31 luglio 2024 delle scadenze per l’aggiudicazione delle medie opere di cui al comma 143 l. 145/2018. Allo stesso modo, si ritiene opportuno posporre al 31 luglio la scadenza del 30 aprile per l’inserimento su Regis dei CUP delle Piccole Opere così come prevista dall’art.33 comma 1 del DL 19/2024”.

 

 



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Nota Anci