Prestazioni energetiche edifici: approvata la direttiva UE
di Redazione tecnica - 21/04/2022
Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha approvato la proposta della Commissione Europea di aggiornare la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia. Con le nuove disposizioni, verranno introdotte norme minime di prestazione energetica a livello dell'UE, nuovi requisiti per gli attestati di prestazione energetica e un "passaporto di ristrutturazione" degli edifici.
Efficientamento energetico: la nuova direttiva UE per le prestazioni edifici
La nuova direttiva aggiorna il quadro normativo esistente per rispondere, da un lato, all'obiettivo del Green Deal europeo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e, dall'altro, alla necessità di un sostegno a livello sociale.
L'obiettivo è promuovere la ristrutturazione degli edifici aumentando il numero dei progetti e la profondità delle ristrutturazioni, per raggiungere un doppio risultato: ottenere un parco immobiliare ad alta efficienza energetica e decarbonizzato entro il 2050 e offrire finanziamenti più accessibili e abbordabili nell'ambito dei piani per la ripresa e la resilienza, utilizzando i 750 miliardi di euro di fondi del pacchetto per la ripresa.
Come sottolineato dal CESE, l'approccio dell’Unione promuove la ristrutturazione soprattutto degli edifici più inefficienti dal punto di vista energetico e avvia l'Unione europea sulla strada di un riscaldamento e un raffrescamento decarbonizzati: in particolare, la direttiva aggiornata sulla prestazione energetica nell'edilizia contribuirà a realizzare un ambiente edificato efficiente sotto il profilo energetico, di alta qualità e privo di combustibili fossili, fornendo gli strumenti per affrontare efficacemente la povertà energetica e rimediare al sottoinvestimento strutturale a lungo termine nel settore dell'edilizia.
Una strategia contro la povertà energetica
Maggiore efficienza energetica significa maggiore risparmio e una migliore qualità della vita: il CESE spiega che il quadro attuale, caratterizzato da una brusca impennata dei prezzi dell'energia e la prospettiva, perlomeno nel medio periodo, di prezzi energetici elevati, rende più che mai necessario implementare una strategia utile ad alleviare ed eliminare la povertà energetica.
Per comprendere l’entità del problema, basti pensare che già nel 2018 il 6,8 % degli abitanti dell'UE (circa 30,3 milioni di persone) non è stato in grado di pagare regolarmente le bollette, comprese quelle dell'energia, rischiando la sospensione dell'erogazione. Gli ultimi sviluppi hanno ulteriormente peggiorato la situazione, senza che si veda una soluzione positiva a breve termine.
Agire su una prospettiva più ampia diventa dunque una priorità: CESE sottolinea che per garantire a tutti un alloggio dignitoso, economicamente accessibile e sano, l'UE dovrebbe attuare misure concrete a lungo termine per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, compresa la rimozione sicura dell'amianto. Ciò è tanto più urgente in quanto il riscaldamento e il raffrescamento basati sui combustibili fossili diventeranno più costosi con l'aumento dei prezzi delle quote del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS).
Misure concrete per aumentare l'efficienza energetica degli edifici
Ecco quindi le tre azioni mirate che vanno ad aggiornare la direttiva UE sulle prestazioni energetiche degli edifici:
- l'introduzione a livello dell'UE di alcune norme minime di prestazione energetica, in particolare per gli edifici residenziali con le prestazioni peggiori, fermo restando la facoltà degli Stati membri di decidere se il resto del patrimonio edilizio residenziale debba essere coperto da norme stabilite a livello nazionale;
- il rafforzamento dei requisiti in termini di affidabilità e utilizzabilità degli attestati di prestazione energetica (APE), che comprendono l’accessibilità digitale, la buona qualità, il contenuto dettagliato e i metodi di calcolo precisi, l'accessibilità economica, l'accesso e la pubblicazione;
- la creazione di un "passaporto di ristrutturazione" degli edifici entro il 2024, che consenta ai consumatori di accedere più facilmente alle informazioni e di ottenere costi più bassi al momento di pianificare la ristrutturazione dei loro edifici. Esso includerà benefici più ampi legati alla salute, al comfort e alla capacità di adattamento dell'edificio ai cambiamenti climatici.
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