Prezzi al consumo: a maggio l'inflazione rallenta
di Redazione tecnica - 18/06/2023
Dopo la risalita registrata ad aprile, si conferma a maggio 2023 la diminuzione dell’inflazione. Lo precisa ISTAT con la pubblicazione dei dati definitivi dell'indice dei prezzi al consumo (NIC), con un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, da +8,2% nel mese precedente.
Prezzi al consumo: i dati definitivi ISTAT maggio 2023
Il rallentamento è fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in calo su base congiunturale. Attenuazione anche nel settore alimentare per i prezzi dei prodotti lavorati, contribuendo così alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +6,0%). Infine, continua il rallentamento anche della crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che a maggio è pari a +11,2%.
L'andamento dei prezzi dei prodotti
Scendendo nel dettaglio, rallentano i prezzi dei prodotti energetici, ossia Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +16,6% a +15,2%) e Trasporti (da +5,1% a +3,0%), insieme a una decelerazione più contenuta dei prezzi dei Servizi ricettivi e di ristorazione (da +8,4% a +7,9%), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (da +12,1% a +11,8%) e di Mobili, articoli e servizi per la casa (da +7,4% a +7,1%).
Con riferimento alle tipologie di prodotto, il rallentamento della dinamica tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo NIC (+7,6%) si deve sia alla frenata dei prezzi dei beni (da +10,3% a +9,3%) sia a quella più contenuta dei servizi (da +4,8% a +4,6%); si riduce di conseguenza il differenziale inflazionistico tra i servizi i beni, (-4,7% rispetto a -5,5% di aprile).
La decelerazione dei prezzi dei beni è dovuta principalmente all’andamento dei Beni energetici:
- nell’ambito degli Energetici non regolamentati, decelerano i prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da +53,6% a +40,4%; -1,9% il congiunturale) e, in misura minore, quelli del Gas di città e gas naturale mercato libero (da +51,5% a +50,8%; +4,2 su base mensile), degli Altri combustibili solidi (da +20,3% a +18,5%; -0,7% rispetto al mese precedente) e della Benzina (con inversione di tendenza da +4,1% a -1,3%; -2,5% di aprile); flessione più ampia per i prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto (da -1,8% a -8,7%; -4,8% il congiunturale) e del Gasolio per riscaldamento (da -11,2% a -16,5%; -4,2% su aprile); invece, i prezzi degli Altri carburanti presentano una seppur lieve flessione meno marcata (da -9,4% a -9,3%; -3,2% su base mensile).
- quanto riguarda gli Energetici regolamentati, si registra una flessione lievemente più marcata per i prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da -31,7% a -32,0%; -0,4% su aprile), mentre sono stabili i prezzi dell’Energia elettrica mercato tutelato sia sul piano congiunturale (nullo) sia su quello tendenziale (a -26,7%).
Passando ai prezzi dei Beni alimentari c’è un rallentamento della crescita, anche se regsitrano andamenti contrastanti per le due componenti:
- rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli Alimentari lavorati (che passano da +14,0% a +13,2%; +0,6% su base mensile),
- lieve accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%; +1,5% rispetto al mese precedente). In particolare, per quest’ultimo aggregato ad incidere è la ripresa di accelerazione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +7,6% a +13,8%; +1,6% il congiunturale), che si confronta con la decelerazione dei prezzi di Frutta fresca o refrigerata (da +7,6% a +6,5%; +4,9% su aprile).
Si osserva una contenuta accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +2,5% a +2,6%; +0,2% il congiunturale), a causa di dinamiche in aumento dei prezzi di Sigarette (da +2,0% a +2,5%; +0,4% di aprile), solo in parte compensate dalla decelerazione dei prezzi di Altri tabacchi (da +4,5% a +3,9%; -0,6% su base mensile). Invece, i prezzi di Sigari e sigaretti restano stabili (al +2,3% il tendenziale; nullo il congiunturale).
Nell’ambito degli Altri beni (che complessivamente mostrano una decelerazione da +5,3% a +5,0%, con un +0,1% su base mensile), si registra una generalizzata flessione della crescita tendenziale delle diverse componenti: la variazione tendenziale dei prezzi dei Beni durevoli passa da +6,1% a +5,9% (-0,2% il congiunturale), quella dei prezzi dei Beni semidurevoli passa da +3,3% a +3,1% (+0,2% su aprile) e quella dei prezzi dei Beni non durevoli passa da +6,7% a +6,5% (+0,2% rispetto al mese precedente).
L'andamento dei prezzi dei servizi
Per quanto riguarda i servizi, la decelerazione è guidata dalle dinamiche dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%; +1,0% su aprile) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%; +0,3 su base mensile).
Nell’ambito dei primi, ad incidere è la decelerazione dei prezzi dei Pacchetti vacanza (da +23,3% a +18,5%; -2,8% su base mensile) e di quelli degli Alberghi e motel (da +18,0% a+16,4%, +6,5% il congiunturale); per quanto attiene i secondi, invece, si assiste a un rallentamento principalmente dei prezzi del Trasporto aereo passeggeri (da +46,6% a +37,9%; -0,2% il congiunturale), una decelerazione di entità inferiore dei prezzi del Trasporto passeggeri su rotaia (da +6,0% a +3,8%; -1,8% il congiunturale) e all’inversione di tendenza del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da +1,5% a -2,1%; -2,9% rispetto al mese precedente), seppure in presenza di una lieve accelerazione dei prezzi delle Assicurazioni sui mezzi di trasporto (da +1,9% a +2,6%; +0,6 su aprile).
Tali effetti sono stati solo in parte attenuati dall’accelerazione, comunque abbastanza contenuta, dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%; +0,4% su base mensile), dovuta principalmente a quella dei prezzi degli Altri servizi per l’abitazione n.a.c. (da +1,7% a +2,3%; +0,6% rispetto al mese precedente), di quelli di Raccolta acque di scarico (da +3,0% a +4,0%; +1,1% il congiunturale) e dei prezzi di Raccolta rifiuti (da +1,1% a +1,3%; +0,2% su aprile).
L'andamento sul territorio
Con riferimento alle cinque ripartizioni del territorio nazionale, a maggio si registra una diffusa decelerazione. L’inflazione è più alta di quella nazionale nelle Isole (da +8,8% di aprile a +7,9%) e nel Centro (da +8,1% a +7,8%), è pari nel Nord-Ovest (da +8,4% a +7,6%,), mentre risulta inferiore al Sud (da +8,0% a +7,4%) e nel Nord-Est (da +7,7% a +7,2%).
Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluogo di regione con più di 150mila abitanti l’inflazione più elevata si osserva a Genova (+9,5%), Messina e Firenze (entrambe a +8,4%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Potenza (+5,0%) e a Catanzaro (+6,0%).
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