Recupero inerti: guida pratica al decreto End of Waste
di Istituto Giordano - 06/03/2025

L’industria del recupero inerti è al centro di un cambiamento normativo significativo con l’introduzione del Decreto End of Waste inerti (DM 127/2024), pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 settembre 2024. Questa normativa stabilisce i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto per i materiali inerti derivanti da attività di demolizione e costruzione, rendendoli riutilizzabili come aggregati recuperati.
La misura si inserisce nel contesto della transizione ecologica e dell’economia circolare, ponendo l’accento sulla riduzione dello sfruttamento di materie prime naturali e sulla valorizzazione dei rifiuti inerti.
End of Waste normativa: obblighi e scadenze per le aziende
Con l’entrata in vigore del decreto End of Waste inerti, le aziende del settore sono chiamate ad adeguarsi alle nuove regole entro il 25 marzo 2025. Entro questa data, a seconda della tipologia di autorizzazione sarà necessario o aggiornare la comunicazione o presentare un’istanza di aggiornamento all’Autorità competente
Quali rifiuti possono essere trasformati in aggregati recuperati e a quali condizioni?
L’elenco dei rifiuti inerenti alle attività di costruzione e demolizione che possono essere sottoposti a riciclaggio e successivo recupero comprende, tra gli altri:
- Cemento, mattoni, mattonelle, ceramiche
- Miscele bituminose, terre e rocce da scavo
- Scarti di ghiaia, pietrisco, sabbia e argilla
Affinché questi rifiuti possano essere caratterizzati come aggregato recuperato, devono essere sottoposti a specifici trattamenti meccanici, tra cui: frantumazione, vagliatura e separazione delle frazioni metalliche. Inoltre, ogni lotto prodotto dovrà essere accompagnato da una dichiarazione di conformità (DDC), che ne attesti la rispondenza ai requisiti stabiliti dal decreto.
Aggregati recuperati e marcatura CE
Si ricorda che il decreto End of Waste inerti prevede l’obbligo, ai fini della commercializzazione degli aggregati recuperati, di rispettare i requisiti delle specifiche tecniche armonizzate ai fini della marcatura CE.
Inoltre, per la dimostrazione del rispetto dei criteri definiti nel decreto, le aziende si devono dotare di un sistema di gestione comprensivo del controllo di qualità e dell’automonitoraggio. Nel caso di aziende in possesso di certificazione ai sensi della UNI EN ISO 14001 non si applicano le disposizioni relative alla conservazione dei campioni.
Scarica la guida al Decreto End of Waste 2024
Per approfondire tutte le novità del decreto e scoprire i passi necessari per l’adeguamento, è disponibile una guida pratica gratuita.
Istituto Giordano è organismo di certificazione ai fini della Marcatura CE, svolge prove di laboratorio inerenti ai test previsti nel Decreto e per la determinazione delle proprietà geometriche, fisiche e chimiche degli aggregati recuperati.
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