Revisione catastale dopo il Superbonus: cosa succede se i lavori sono stati lasciati a metà?
di Cristian Angeli - 24/04/2025

Sono proprietario di una villetta sulla quale ho malauguratamente deciso, nel 2023, di avviare una pratica di Superbonus. Purtroppo sono stato sfortunato perché l’impresa che avevo trovato mi ha lasciato a piedi dopo aver iniziato i lavori. Più precisamente questa impresa, che doveva occuparsi del completo rinnovamento dell’edificio eseguendo cappotto, infissi, e isolamento del tetto con sconto in fattura 110%, è arrivata a realizzare l’isolamento della copertura e poi se ne è andata, senza più tornare. Io mi sono così trovato in forte difficoltà. Ho salvato comunque (o almeno spero) il Superbonus 110% grazie al decreto “Salvaspese” per quella tranche di lavori, essendo stato fortunatamente asseverato il raggiungimento di un SAL entro il 2023, ma poi mi sono dovuto fermare, chiudendo la pratica edilizia con una variante riduttiva e rinunciando così a tutto il resto. Oggi ho in corso una causa e non so come andrà a finire. Vorrei sapere se, avendo avuto tutti questi problemi e avendo fatto solo l’isolamento della copertura, sono tenuto comunque ad effettuare l’aggiornamento della rendita catastale.
L’esperto risponde
Ogni intervento edilizio, anche se parziale o interrotto, può comportare riflessi a livello catastale, indipendentemente dall’esito dei lavori o dalla fruizione effettiva di benefici fiscali.
La normativa catastale è infatti strettamente connessa con quella urbanistica: ciò significa che ogni volta che un immobile è oggetto di una pratica edilizia depositata presso il Comune, è necessario verificare se sussista anche l’obbligo di aggiornamento della rendita catastale. Questo adempimento, salvo rarissime eccezioni, ricade in capo al soggetto titolare di un diritto reale sull’immobile, ossia normalmente il proprietario o il nudo proprietario.
Nemmeno la presenza di un contenzioso in corso con l’impresa appaltatrice può costituire una causa di esonero dagli obblighi di aggiornamento: la responsabilità resta comunque del committente. In pratica, chi avvia i lavori è tenuto a verificarne l’incidenza sulla rendita catastale, anche se gli stessi non sono stati del tutto portati a compimento.
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