Riqualificazione ed efficientamento energetico: accordo sugli immobili pubblici

di Redazione tecnica - 17/04/2025

Innovare la gestione del patrimonio immobiliare dello Stato attraverso una strategia di procurement basata su acquisti, servizi e gestione energetica per ottenere risparmi strutturali e risultati ambientali misurabili.

Efficientamento energetico immobili pubblici: l'intesa MEF-Consip-Agenzia del Demanio

È questo l’obiettivo alla base di un accordo di collaborazione sottoscritto da diverse Amministrazioni che propone un modello di integrazione operativa tra le principali istituzioni coinvolte nella gestione degli acquisti e degli asset immobiliari pubblici.

I firmatari dell’intesa sono il MEF, titolare del Programma di razionalizzazione degli acquisti nella PA; Consip, centrale di committenza nazionale, che nel solo 2024 ha gestito 28,3 miliardi di euro in acquisti, attraverso oltre 800.000 contratti tra 14.000 PA e 240.000 imprese; l’Agenzia del Demanio, che amministra un portafoglio di circa 43mila immobili pubblici per un valore stimato in 63 miliardi di euro.

Obiettivi chiave: sostenibilità, razionalizzazione e servizi alle PA

La logica è chiara: trasformare il procurement da funzione amministrativa a leva strategica, con impatti concreti su efficienza, sostenibilità e qualità dei servizi.

Cinque gli obiettivi strategici su cui si basa l’accordo:

  • accelerare la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico;
  • migliorare i servizi di facility management, anche mediante gare aggregate e strumenti innovativi;
  • contenere la spesa pubblica grazie a economie di scala, standardizzazione contrattuale e riduzione dei costi di gestione;
  • semplificare l’accesso delle amministrazioni a servizi e forniture specializzate;
  • diffondere servizi digitali e modelli innovativi, in linea con gli standard ambientali e tecnologici più avanzati.

La firma dell’accordo si inserisce in un quadro in cui la gestione pubblica del patrimonio immobiliare si confronta con obiettivi sempre più articolati: decarbonizzazione, digitalizzazione, razionalizzazione degli spazi, gestione dei costi di manutenzione e valorizzazione del patrimonio inutilizzato.

In questo contesto, il procurement diventa strumento di governo trasversale, capace di connettere:

  • la centralizzazione degli acquisti, con la flessibilità operativa richiesta dalle singole amministrazioni;
  • la standardizzazione dei servizi con l’adattamento a specificità locali o tipologiche;
  • l’adozione di criteri ambientali e sociali (CAM, ESG) nei bandi di gara;
  • il supporto alle PA nel passaggio da una logica di adempimento a una logica di risultato.

Di fatto, il modello che potrebbe fare da apripista anche per altri comparti della PA, dove la governance multilivello e la frammentazione delle competenze ostacolano l’efficienza e il pieno utilizzo delle risorse.

 



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