Riqualificazione dei piccoli Comuni: chiarimenti sui progetti approvati
di Redazione tecnica - 29/01/2025
Dopo l’approvazione della graduatoria degli enti ammessi al Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni, il Dipartimento Casa Italia ha chiarito che eventuali richieste di informazioni relative al finanziamento dei progetti e alle convenzioni con gli Enti proponenti andranno indirizzate al Ministero dell’interno, conformemente a quanto disposto all’articolo 1, comma 2, del Dpcm 2 agosto 2024.
Ricordiamo che con la legge 6 ottobre 2017 n. 158, "Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni", è stato istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'Interno, un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, per la cui utilizzazione è stata prevista la predisposizione del “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni”, successivamente disciplinata dal dPCM 16 maggio 2022.
Nell’ambito dell’attuazione del Piano, il Dipartimento Casa Italia ha quindi predisposto nel mese di luglio 2023 un bando per la selezione dei progetti, trasmettendo poi i risultati delle attività istruttorie al Ministero dell’Interno, a cui è seguita la pubblicazione della graduatoria degli interventi ammessi e l’elenco dei progetti esclusi.
Ed è proprio per questo che eventuali richieste vanno presentate al Ministero dell’Interno, in quanto amministrazione deputata alla sottoscrizione delle convenzioni con gli Enti ammessi e al conseguente finanziamento degli interventi.
Riqualificazione piccoli Comuni: progetti ammessi
I progetti ammessi riguardano interventi finalizzati:
- alla tutela dell’ambiente del patrimonio culturale e del paesaggio;
- alla mitigazione del rischio idrogeologico;
- alla salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici;
- alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici;
- alla promozione dello sviluppo economico e sociale e l’insediamento di nuove attività produttive;
- alla ristrutturazione dei percorsi viari di particolare valore storico e culturale destinati ad accogliere flussi turistici che utilizzino modalità di trasporto a basso impatto ambientale.
I progetti approvati riguardano interventi per i quali sia stata valutata almeno la fattibilità tecnica ed economica, mediante un progetto già perfezionato all’atto della domanda.
In particolare, il Piano assicura la priorità ai seguenti interventi:
- a) qualificazione e manutenzione del territorio, tramite il recupero e la riqualificazione di immobili esistenti e di aree dismesse, oltre che interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico;
- b) messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici e a quelli destinati ai servizi per la prima infanzia, alle strutture pubbliche con funzioni socio-assistenziali e alle strutture di maggiore fruizione pubblica;
- c) riqualificazione e accrescimento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, oltre che la realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili, nel rispetto della normativa in materia di tutela dei valori storico paesaggistici;
- d) acquisizione e riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado;
- e) acquisizione di case cantoniere e del sedime ferroviario dismesso per destinarle a presìdi di protezione civile e salvaguardia del territorio ovvero a sedi di promozione dei prodotti tipici locali o ad altre attività di interesse comunale;
- f) recupero e riqualificazione urbana dei centri storici;
- g) salvaguardia e recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari;
- h) recupero dei pascoli montani, anche al fine di favorire la produzione di carni e di formaggi di qualità.
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