Ritardo nei pagamenti alle imprese: necessario rivedere la Direttiva UE

di Redazione tecnica - 28/06/2024

Mentre le PA sembrano migliorare parzialmente le proprie performance in termini di tempistiche dei pagamenti nelle transazioni commerciali, il problema sembra invece crescente nelle relazioni tra imprese.

Pagamenti in ritardo: FINCO chiede di rivedere la Direttiva Late Payment

Un comportamento che Carla Tomasi, Presidente di FINCO, non esita a definire grave. “Sembrerà banale eppure forse non è a tutti chiaro che le imprese - per vivere – hanno bisogno di ricevere il frutto della loro opera. È un problema organizzativo, è un problema di liquidità ma è anche un tema culturale”.

In questo contesto, la proposta di revisione della Direttiva Comunitaria “Late Payment” che verrà affrontata nel prossimo mese di settembre, secondo Tomasi può e deve essere un’occasione da cogliere per scoraggiare atteggiamenti e procedure volte a ritardare l’emissione ed il pagamento delle fatture.

Per quanto riguarda in particolare i rapporti con la P.A., va definitivamente acquisito che aspetti organizzativi endoprocedimentali non possano e non debbano avere conseguenze sulle imprese. “Lo so – prosegue Carla Tomasi – questo è già scritto, come è scritto e normato che i pagamenti vadano effettuati entro 60 giorni tra le imprese ed entro 30 da parte della P.A. C’è una Direttiva europea addirittura del 2011; poi debbono scattare gli interessi di mora. Ma chi opera sa che spesso non è così. E un’altra cosa: se dopo tale periodo non paghi - conclude Carla Tomasi – sei inadempiente, senza se e senza ma, anche nel settore degli appalti”.

Mancato versamento del corrispettivo: le indicazioni del Codice Appalti

Il riferimento è al termine di cui all’articolo 119, comma 11, lettera b) del Decreto Legislativo 36/2023 (Codice dei Contratti), che va inteso, e non c’è altro modo di intenderlo, come il mancato versamento del corrispettivo dovuto entro la scadenza o il termine di pagamento stesso.

“Il ritardo del pagamento costituisce inadempimento, e non possono avere cittadinanza alcuna interpretazioni di comodo, trasversalmente avverse alla PMI, che considerino perfezionato l’inadempimento solo dopo accertamento giudiziale per giunta con dignità di giudicato”, conclude il presidente di FINCO.



© Riproduzione riservata