Salva Casa, attese oggi le FAQ del MIT
di Gianluca Oreto - 28/01/2025
Stato legittimo, cambi di destinazione d’uso, tolleranze costruttive e gestione delle difformità edilizie sono solo alcuni dei temi sui quali i professionisti si interrogano a seguito dell’aggiornamento del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa).
Salva Casa: dalla circolare alle FAQ
A distanza di 6 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del Salva Casa, solo ieri ci interrogavamo sul destino della tanto reclamata “circolare attuativa-esplicativa”, annunciata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per dare un senso compiuto alle nuove disposizioni.
Dopo qualche annuncio fuori luogo e un rinvio ufficiale del MIT, arriveranno oggi i chiarimenti sul Salva Casa che non passeranno da una circolare ma da un nuovo strumento normativo: le FAQ. Il Ministero, infatti, ha ritenuto che per dare risposta alle domande dei tecnici servisse proprio il modello delle Frequently Asked Questions ovvero “domande frequenti”.
Una soluzione che, seppur priva di alcun valore normativo, dovrebbe consentire agli operatori di presentare le nuove pratiche edilizie previste dal Salva Casa. “Come” resta ancora un mistero!
Oggi, finalmente, il MIT presenterà le “FAQ”. E la domanda resta: sono davvero lo strumento che serviva per affrontare le criticità normative e applicative?
Salva Casa e MIT: basteranno le FAQ?
A dicembre 2024, un comunicato del MIT aveva lasciato intendere che una circolare attuativa fosse imminente. Il Ministero aveva spiegato che l’obiettivo era quello di evitare situazioni di stallo registrate in alcune realtà territoriali e fornire, in “chiave collaborativa”, strumenti di lettura delle nuove norme.
L’idea di una circolare sembrava il minimo indispensabile per affrontare i tanti nodi lasciati irrisolti dal Salva Casa. Tuttavia, chi conosce bene il settore edilizio era consapevole che per rendere effettive le nuove disposizioni sarebbero stati necessari interventi più strutturali, come:
- l’aggiornamento della modulistica edilizia nazionale, possibile solo attraverso un accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni;
- la definizione delle procedure per il calcolo delle sanzioni previste dall’art. 36-bis del TUE;
- il riallineamento delle piattaforme digitali comunali, essenziale per gestire le nuove pratiche edilizie.
Di fronte a queste esigenze, una circolare avrebbe potuto rappresentare una base minima, ma certo non risolutiva.
FAQ: un passo avanti o un’occasione persa?
Alla fine, il MIT ha scelto di abbandonare l’idea della circolare in favore di una serie di FAQ (Frequently Asked Questions), che saranno presentate oggi in un incontro a porte chiuse. Queste FAQ, pensate per rispondere ai dubbi di liberi professionisti e tecnici della pubblica amministrazione, promettono di chiarire alcuni aspetti operativi legati alla presentazione delle nuove istanze.
Tuttavia, il loro valore normativo è, come prevedibile, limitato. È difficile immaginare che possano colmare le lacune di una riforma che avrebbe richiesto un intervento più strutturato e condiviso tra Governo, Regioni ed Enti locali.
Le premesse: risposte parziali a problemi complessi
Dopo la presentazione, resterà un interrogativo: quanto le FAQ potranno davvero aiutare gli operatori del settore? La mancanza di un coordinamento istituzionale e di strumenti concreti, come la modulistica aggiornata o piattaforme digitali allineate, rischia di lasciare le nuove norme in un limbo applicativo.
Le FAQ sembrano più un tentativo di tamponare l’emergenza normativa che una vera soluzione. Insomma, il rischio è che si tratti del solito “topolino partorito dalla montagna”.
Gli operatori del settore attendono con ansia di analizzare nel dettaglio i contenuti delle FAQ per capire se, almeno in parte, potranno offrire un aiuto concreto. Ma il problema di fondo rimane: senza un intervento normativo chiaro e coordinato, l’attuazione del Salva Casa rischia di restare una promessa incompiuta, con il conseguente aggravio per professionisti e amministrazioni locali.
Per ora, possiamo solo constatare che il degrado normativo in cui operiamo sembra non avere fine.
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