Sanatoria edilizia 2024: ecco come gestire difformità e abusi dopo la Legge n. 105/2024

di Gianluca Oreto - 29/07/2024

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 24 luglio 2024, n. 105, di conversione del Decreto Legge n. 69/2024 (Decreto Salva Casa), si conclude il percorso previsto dal Governo (e confermato/integrato dal Parlamento) per semplificare molte delle disposizioni contenute nel d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia).

Un percorso nato dalla consapevolezza che molte delle disposizioni previste dal Testo Unico Edilizia (TUE) avrebbero come unico risultato quello di demolire le infinite piccole e grandi difformità edilizie di cui è composto il patrimonio immobiliare e insanabile utilizzando gli strumenti normativi precedenti al Salva Casa.

Stato legittimo e tolleranze costruttive

Nella gestione delle difformità edilizia adesso cambia tutto. Prima di verificare quale delle nuove procedure sananti si potranno attivare, sarà necessario verificare:

Relativamente allo stato legittimo, a parte la documentazione necessaria per la sua verifica, la grande novità riguarda l’effetto delle sanzioni alternative alla demolizione di cui agli artt. 33 (Interventi di ristrutturazione edilizia in assenza di permesso di costruire o in totale difformità) e 34 (Interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire). L'integrale corresponsione delle due sanzioni alternative alla demolizione, pur non producendo i medesimi effetti del permesso di costruire in sanatoria di cui all'art. 36 (così come espressamente previsto all’art. 38, comma 2 per gli interventi eseguiti in base a permesso annullato), concorre adesso alla determinazione dello stato legittimo.

Per quanto riguarda, invece, le tolleranze costruttive-esecutive, il legislatore ha previsto nuove fattispecie per cui per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, ciò che prima poteva rappresentare una difformità edilizia da sanare, adesso non lo è più.

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