Sconto in fattura e cessione del credito non ammessi quando sono pagate le sole spese tecniche

di Luciano Ficarelli - 11/07/2024

L’Agenzia delle Entrate ha cominciato a rispondere ai numerosi interpelli inviati dai contribuenti a seguito dell’entrata in vigore della nuova norma che, al comma 5 dell’art. 1 del D.L. 39/2024 convertito con modificazioni nella L. 23 maggio 2024, n. 67, prevede il divieto di utilizzo delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito di cui all’art. 121 comma 1 lett. a) e b) del D.L. 34/2020 nel caso in cui non sia stata sostenuta alcuna spesa, documentata da fattura, per lavori già effettuati alla data del 30 marzo 2024.

Opzioni alternative e interventi realizzati

In linea di principio, ma solo per la terminologia utilizzata, la motivazione è lineare e condivisibile poiché l’Agenzia richiama la netta distinzione tra “interventi realizzati” e “costi strettamente collegati”. In materia di Superbonus, ma si ritiene con valenza per tutti i bonus edilizi, con la Circolare n. 24/E dell'8 agosto 2020 (paragrafo 5) l’Agenzia ha, infatti, precisato che ''la detrazione, inoltre, spetta anche per talune spese sostenute in relazione agli interventi che beneficiano del Superbonus, a condizione, tuttavia, che l'intervento a cui si riferiscono sia effettivamente realizzato''. Entrando più nel dettaglio delle tipologie di spese connesse all'intervento agevolato, nella Risposta ad interpello n. 254 del 15 aprile 2021, fra le tante, sono state indicate alcune voci in via esemplificativa; si tratta, in particolare:

  • delle spese sostenute per l'acquisto dei materiali, la progettazione e le altre spese professionali connesse, comunque richieste dal tipo di lavori (le spese per l'effettuazione di perizie e sopralluoghi, le spese preliminari di progettazione e ispezione e prospezione, ecc..);
  • degli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (le spese relative all'installazione di ponteggi, allo smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori, l'imposta sul valore aggiunto qualora non ricorrano le condizioni per la detrazione, l'imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta dei titoli abilitativi edilizi, la tassa per l'occupazione del suolo pubblico pagata dal contribuente per poter disporre dello spazio insistente sull'area pubblica necessario all'esecuzione dei lavori, ecc.).

Si rileva, pertanto, che la prassi dell'Amministrazione ha chiarito che le spese sostenute per “costi strettamente collegati” sono distinte dalle spese sostenute per gli interventi e diventano detraibili non di per sé, ma in virtù della citata connessione.

L’Agenzia ritiene, per tale ragione, che nel comma 5 dell'art. 1 del D.L. n. 39/2024 l'espressione ''lavori già effettuati” sia riferibile agli interventi agevolati e non alle prestazioni di tecnici e professionisti connesse ai medesimi, né agli oneri di costruzione ed urbanizzazione dovuti per realizzare le opere, come nemmeno alle spese relative all'installazione di ponteggi.

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