Sicurezza infrastrutture critiche al Sud: come garantirla?
di Redazione tecnica - 14/12/2021
Infrastrutture del Mezzogiorno: come garantire la sicurezza di quelle che presentano criticità? Proprio con questo obiettivo è nato il progetto RAFAEL, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con circa 9 milioni di euro, e che vede la partecipazione di ENEA come capofila insieme ad altri 18 partner.
Sicurezza infrastrutture al Sud: il progetto RAFAEL
Attraverso strumenti di analisi e monitoraggio statico, sismico e ambientale, RAFAEL si propone di garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche del Sud Italia. Come sottolineato da Vittorio Rosato, responsabile del Laboratorio Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche dell’ENEA e coordinatore scientifico del progetto, RAFAEL ha come obiettivo la costruzione di un sistema di analisi e previsione del rischio rivolto alla protezione delle infrastrutture critiche e degli asset strategici nazionali, operando non solo nella fase di reazione a un evento catastrofico, ma anche prevedendolo e identificandone le caratteristiche.
Sistema di previsione e prevenzione
Prevenire e non solo intervenire in situazioni di emergenza: “Con il progetto intendiamo mettere in primo piano la sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture vitali - ha aggiunto Rosato - per garantire la resilienza dei servizi della Pubblica Amministrazione, ovvero la capacità di rispondere efficacemente a qualsiasi perturbazione che possa ridurre il funzionamento di ogni attività e di ripristinare, il più rapidamente possibile, situazioni di equilibrio in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini".
Come funziona RAFAEL
RAFAEL opera attraverso una piattaforma informatica denominata CIPCast (Critical Infrastructure Protection risk analysis and forecast), un sistema che fornisce supporto decisionale ai gestori di servizi essenziali e alla Pubblica Amministrazione, attraverso l’acquisizione in tempo reale di dati di differente natura per il monitoraggio e la valutazione del rischio da eventi naturali estremi e la successiva valutazione del loro impatto sui servizi, sulla popolazione e sul sistema industriale.
I dati sono prodotti da modelli, oppure rilevati da stazioni di monitoraggio dislocate sul territorio e forniscono scenari, sotto forma di mappe temporali in continuo aggiornamento, sulla probabilità degli eventi e la loro relativa intensità.
Ecco alcuni esempi di servizi erogati ad un utente finale (Pubblica Amministrazione e stakeholder):
- analisi del rischio e previsione operativa di danneggiamenti attesi sulle infrastrutture in caso di eventi naturali estremi, quali piogge abbondanti, frane o esondazioni;
- valutazione del livello di danneggiamento di aree edificate, di strutture e infrastrutture critiche, in caso di terremoto, a partire da pochi minuti dopo l’identificazione delle caratteristiche del sisma.
Sviluppato inizialmente nel Lazio, il sistema CIPCast è stato testato in alcune aree del Sud Italia maggiormente esposte a pericoli naturali o antropici, con l’obiettivo a lungo termine di estendere progressivamente le sue funzionalità a tutto il territorio nazionale.
Su CIPCast sono stati integrati anche analisi di dati da remote sensing, sensori batteriologici e sensori sulle reti per avere accesso a dati funzionali in tempo reale. Queste funzionalità insieme alle altre, consentiranno alla piattaforma CIPCast di realizzare un primo sistema di Previsione Operativa del Rischio, concepito con una visione che aspira a mettere tutti gli operatori in condizione di collaborare per la protezione dell’intero sistema costituito da tutte le Infrastrutture Critiche nazionali.
I risultati conseguiti in RAFAEL rappresentano la realizzazione concreta di un sistema di analisi e previsione del rischio all’interno dell’iniziativa EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre): si tratta del nodo italiano di una costellazione di Centri di Servizio nazionali integrati e federati in una strategia comune per la protezione delle infrastrutture critiche.
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