Sistema IT-alert: le indicazioni operative della Protezione Civile

di Redazione tecnica - 04/02/2024

Il Dipartimento della Protezione civile ha pubblicato il Decreto del 19 gennaio 2024, n. 148 recante le indicazioni operative per l’utilizzo del sistema di allarme pubblico IT-Alert da parte del Sistema di protezione civile, come previsto dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020 e ss.mm.ii.

Sistema IT-Alert: il decreto della Protezione Civile

Le indicazioni operative sono finalizzate a definire l’utilizzo del sistema per i seguenti rischi:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica di Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso).

Per ciascun rischio sono stati definiti gli scenari di utilizzo del sistema di allarme, il testo e le modalità di invio del messaggio, le aree da allertare e i soggetti responsabili dell’invio dei messaggi.

Sono invece in fase di elaborazione le indicazioni operative sulle precipitazioni intense, fenomeno di particolare complessità e che stanno richiedendo ulteriori approfondimenti tecnici e procedurali.

Il Decreto contiene anche i limiti connessi all’applicazione del sistema IT-alert in generale e per ogni rischio specifico, ad esempio in relazione all’incertezza connessa ai fenomeni naturali, alla conoscenza scientifica imperfetta e alle capacità tecnologiche disponibili.

Come segnala il Dipartimento per la Protezione Civile, l’operatività del sistema è subordinata al lancio di una fase sperimentale con gli Enti territoriali coinvolti, gli operatori di telefonia e il Settore della Commissione per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi competente per la tipologia di rischio.

Inoltre, nel rispetto degli standard internazionali, sono state elaborate delle indicazioni operative per la definizione del profilo italiano del “Common Alerting Protocol” (CAP) utile ad allineare il protocollo per l’invio dei messaggi cell – broadcast alle necessità del Servizio nazionale della protezione civile.

 

 



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