Superbonus 110% e bonus edilizi: le nuove aliquote di Poste Italiane per le prime cessioni
di Redazione tecnica - 10/10/2022
Le ultime modifiche al meccanismo di cessione del credito, che consentono alle banche di cedere ai correntisti business, e alla responsabilità solidale, che ha portato alla nuova circolare dell'Agenzia delle Entrate (pubblicata e poi corretta), stanno già producendo i primi effetti.
La cessione dopo gli ultimi correttivi
Stiamo parlando, in particolare, delle modifiche arrivate:
- dal Decreto Legge 17 maggio 2022, n. 50 (Decreto Aiuti), convertito con modificazioni dalla Legge 15 luglio 2022, n. 91;
- dal Decreto-Legge 21 giugno 2022 n. 73 (Decreto Semplificazioni fiscali), convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 2022, n. 122 (modifiche arrivate dopo la conversione in legge);
- dal Decreto-Legge 9 agosto 2022, n. 115 (Decreto Aiuti-bis), convertito con modificazioni dalla Legge 21 settembre 2022, n. 142 (modifiche arrivate dopo la conversione in legge).
Correttivi a seguito dei quali i cessionari qualificati hanno cominciato a stipulare contratti di cessione con grandi utenti non consumatori che libereranno parte della capienza fiscale del comparto bancario, riaprendo le possibilità di acquisto (ormai molto ridotte).
La cessione a Poste Italiane
Non è tutto oro quel che luccica. Lo dimostrano i controllo sempre più serrati da parte dei soggetti cessionari che, non fidandosi evidentemente del lavoro dei professionisti (attestazioni, asseverazioni, visti,...), hanno cominciato a chiedere documenti aggiuntivi, asseverazioni aggiuntive e, per importi decrescenti, verifiche in cantiere.
Controlli che, avendo un costo, hanno ridotto anche le offerte di acquisto che da 102/103 euro per ogni 110 euro di credito maturato, sono diminuite enormemente.
Poste Italiane, ad esempio, fornisce delle indicazioni di massima, ammettendo però che il corrispettivo che sarà riconosciuto a valle dell’accettazione della proposta di cessione del credito d’imposta e a seguito della positiva conclusione del processo di valutazione interno, è calcolato come percentuale sul valore nominale del credito d’imposta ceduto e varia in funzione:
- della tipologia di credito d’imposta oggetto di cessione;
- della durata dello stesso;
- delle annualità cedute.
Solo alla fine del processo di valutazione, il cliente avrà la possibilità di verificare il corrispettivo nell’ambito della bozza di proposta contrattuale, da cui rimane libero di non sottoscriverla.
L'importo liquidato
L’importo liquidato per la cessione di crediti d’imposta con recupero, rispettivamente, in quattro, cinque e dieci anni (con cessione di tutte le annualità) sarà pari a:
- 94 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110% con recupero in 4 anni (pari all'85,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
- 84,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari all'84,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
- 70 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 70% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
Per esempio:
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 110% (Superbonus) con recupero fiscale in 4 anni, il controvalore riconosciuto sarà pari a 47.025 euro
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 5 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 21.125 euro
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 10 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 17.500 euro.
Principale documentazione richiesta e tempistiche
Abbiamo recentemente parlato della nuova figura del Responsabile dei servizi di asseverazione tecnica, in linea generale Poste chiede "almeno" la seguente documentazione di base:
- copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane;
- dichiarazione dell’asseveratore in merito all’effettivo svolgimento dei lavori ed alla congruenza degli stessi rispetto al valore dell’immobile;
- copia del "modulo di comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta” trasmesso dall’Intermediario Fiscale all’Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest’ultima;
- copia di una dichiarazione del medesimo Intermediario Fiscale,
esclusivamente nella forma che sarà resa disponibile al proponente
a un link specifico all’interno dell’area dedicata, nella quale
l’Intermediario Fiscale attesta che il “modulo di comunicazione” di
cui al punto (2) è conforme a quello da lui trasmesso all’Agenzia
delle Entrate. La predetta dichiarazione è strutturata in due
sezioni:
(a) una prima sezione, da compilare obbligatoriamente in ogni caso,
(b) una seconda sezione, da compilare in assenza dell’obbligo di apposizione del visto di conformità sul “modulo di comunicazione” di cui al punto (2); - copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato;
- copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane (e.g., visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d’uso per il godimento);
- copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d’imposta con riferimento al costo dei lavori eseguiti (e.g., per le persone fisiche cedolino o dichiarazione dei redditi dell’ultimo anno; per le persone giuridiche ultimo bilancio approvato o ultima dichiarazione dei redditi presentata).
Poste Italiane ammette che l’invio di documentazione errata o non conforme a quanto richiesto, o il mancato rispetto delle tempistiche richieste per l’invio della stessa, comporterà il rifiuto della richiesta di cessione del credito d’imposta.
Relativamente alle tempistiche, se tutto procede senza intoppi nell'invio della documentazione o nei controlli dell'Agenzia delle Entrate, in base alla volumi delle richieste e alle eventuali modifiche normative in corso che potrebbero rallentare o bloccare il processo, la liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente può arrivare a due mesi e mezzo.
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