Superbonus 110% e bonus edilizi: a Poste solo prime cessioni fino a 150 mila euro
di Redazione tecnica - 08/03/2022
Il 7 marzo 2022, dopo un blocco cominciato il 4 febbraio, è arrivata la riapertura della piattaforma messa a punto da Poste Italiane per l’acquisto dei crediti d'imposta maturati per interventi di superbonus 110% e altri bonus edilizi che accedono al meccanismo delle opzioni alternative.
Poste Italiane e cessione del credito: l’aggiornamento della Piattaforma
Poste Italiane ha comunicato che il blocco della piattaforma è stato necessario a seguito delle novità introdotte:
- dal Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode);
- dalla Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022);
- dal Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter);
- dal Decreto Legge n. 13/2022 che ha abrogato le misure previste dal Sostegni-ter, rimettendole direttamente e con importanti modifiche all’interno del Decreto Rilancio.
Modifiche che, ricordiamo, sono arrivate per contrastare le numerose frodi fiscali intercettate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Frodi che riguardavano, in particolare, il bonus facciate e l’ecobonus ordinario, ovvero le due principali detrazioni fiscali che non prevedevano particolari sistemi di controllo prima del D.L. n. 157/2021.
E proprio per evitare nuove possibili frodi fiscali, Poste Italiane ha previsto importanti limitazioni in merito:
- ai soggetti che possono richiedere la cessione del credito;
- ai crediti d'imposta si possono cedere.
Poste Italiane e cessione del credito: chi può richiederla
Diversamente da prima, Poste Italiane valuterà l’acquisto di crediti d’imposta unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni).
Che significa? Che gli unici crediti cedibili saranno quelli maturati direttamente dal contribuente. Mentre non saranno valutati gli acquisti di crediti nati a seguito di sconti in fattura da parte delle imprese e dei professionisti che dovranno dunque portare il credito in detrazione dei redditi o cederlo ad altro soggetto o istituto finanziario.
Serrato anche il percorso di cessione che avverrà unicamente tramite la piattaforma e la email a seguito di una precisa istruttoria che prevede la produzione di una documentazione specifica.
Poste Italiane e cessione: per quali crediti d'imposta
Altra novità molto importante riguarda l’importo complessivo che potrà essere ceduto. Poste Italiane indica: “L’importo complessivo massimo cedibile (anche tramite più cessioni) è pari a 150 mila euro per tutti i cedenti (il limite tiene conto di tutte le cessioni effettuate a Poste Italiane a partire dall’avvio del servizio nel settembre 2020)”.
Non è, inoltre, previsto l’acquisto di crediti fiscali maturati a seguito di interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche che accedono al bonus 75% di cui all’art. 119-ter del Decreto Rilancio.
Poste Italiane e cessione del credito: diminuisce il corrispettivo
Altra novità riguarda l’importo che Poste Italiane paga (a seguito della positiva conclusione del processo di valutazione interno) per l’acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi. Importo:
- calcolato come percentuale sul valore nominale del credito d’imposta ceduto;
- che varia in funzione della tipologia di credito d’imposta oggetto di cessione, della durata dello stesso e delle annualità cedute.
L’importo liquidato per la cessione di crediti d’imposta con recupero, rispettivamente, in quattro, cinque e dieci anni (con cessione di tutte le annualità) sarà pari a:
- 100 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110% con recupero in 4 anni (pari al 90,91% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
- 89,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari al 89,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
- 80 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 80% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
Per esempio:
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 110% (Superbonus) con recupero fiscale in 4 anni, il controvalore riconosciuto sarà pari a 50.000 euro
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 5 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 22.375 euro
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 10 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 20.000 euro.
I corrispettivi sono parametrati a molteplici elementi di mercato e ai costi interni di istruttoria che potranno cambiare anche in funzione di eventuali ulteriori modifiche normative.
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