Superbonus 110% e cessione del credito: come verificare eventuali frodi
di Redazione tecnica - 08/02/2022
"Fatta la legge, trovato l’inganno" è un leit-motiv tutto italiano, a cui il Governo cerca di mettere una pezza, giorno dopo giorno, emanando nuove norme e correttivi che, di fatto, ingarbugliano ulteriormente la matassa di articoli, commi e rimandi.
Supebonus e cessione del credito: come verificare le frodi fiscali
Non fanno eccezione i bonus edilizi, e ne parlavamo giusto qualche giorno fa, sottolineando come, dalla sua nascita, il Superbonus 110% abbia visto ridurre progressivamente i propri margini di operatività, inserendo, di contro, paletti e condizioni per poterlo utilizzare.
Sappiamo bene che questa progressiva riduzione è dovuta alle presunte frodi fiscali legate alla fruizione delle agevolazioni, in particolare all’opzione della cessione del credito prevista dall’art. 121 del Decreto Rilancio.
Il tutto nasce perché il credito fiscale è diventato di fatto una vera e propria criptovaluta: in tanti si sono arricchiti dichiarando crediti inesistenti ottenuti da fatture false e monetizzati subito tramite la cessione ad istituti finanziari. È bastato dire “tutto a costo zero”, perché in molti non si siano curati di verificare lo status di imprese e general contractors a cui hanno affidato i lavori.
Oggi, con il decreto Antifrode, (poi abrogato e inserito nella Legge di Bilancio 2022) che ha introdotto l’obbligo dell’asseverazione delle spese sostenute per interventi edilizi, e con il Decreto Sostegni-Ter, che limita a una sola cessione l’utilizzo di questa opzione, il rischio è che molti contribuenti non trovino più imprese disponibili ad accollarsi il credito, ma, soprattutto, rischiano di avere avuto a che fare con squali che vantano crediti inesistenti.
Verifica cessione del credito: il Cassetto Fiscale
Difendersi però si può e l'arma con cui farlo è il Cassetto Fiscale, radiografia di redditi e spese sostenute anno dopo anno dai contribuenti. Al suo interno, basta cliccare nella sezione “Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus” e infine in “Esito istanza” per verificare se si è stati vittime di una frode da Superbonus 110% e procedere eventualmente con una denuncia.
Un esempio di importi e movimenti anomali? Le false fatturazioni attestanti uno stato di avanzamento lavori per una percentuale non inferiore al 30%, corrispondente al minimo richiesto per vantare la cessione di un credito d’imposta poi ceduto per ottenerne la monetizzazione.
In questo modo sarà possibile denunciare alle autorità situazioni non conformi e cercare di rimanere indenni da possibili denunce e contestazioni da parte del Fisco per il recupero dei crediti monetizzati.
Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus: aggiornata la sezione
La sezione Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus è stata per altrorecentemente modificata. In particolare, gli aggiornamenti riguardano:
- i casi in cui è obbligatoria l'apposizione del visto di conformità. Il visto non è richiesto per gli interventi, diversi dal Superbonus e dal bonus facciate (intervento n. 18), di importo non superiore a 10 mila euro, oppure qualificati come "Edilizia libera" (barrando l'omonima nuova casella del modello di comunicazione approvato con il provvedimento prot. n. 35873 del 3 febbraio 2022);
- la possibilità di inviare le comunicazioni delle opzioni per le spese del 2022, tenendo conto della riduzione dal 90% al 60% della detrazione prevista per il bonus facciate (intervento n. 18) e del fatto che la detrazione per l'installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici (intervento n. 21) spetta solo se tale intervento è trainato dal Superbonus.
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