Superbonus 110% e condomini: il MEF salva le CILAS entro il 25 novembre 2022
di Gianluca Oreto - 12/11/2022
Ne avevamo parlato ieri, rilevando un balletto di date tra le due bozze di Decreto Aiuti quater circolate e le dichiarazioni in conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Adesso dovrebbe essere tutto un po’ più chiaro sul futuro del superbonus 110% per i condomini.
Superbonus 110%: le modifiche in Decreto Aiuti quater
Nell’attesa che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale tolga qualsiasi incertezza, le ultime versioni della bozza di Decreto Aiuti quater prevedevano importanti modifiche per i soggetti di cui all’art. 119, comma 9, lettere a), b) e d-bis) del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).
Stiamo parlando degli interventi realizzati dai seguenti soggetti beneficiari:
- a) dai condomini e dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche;
- b) dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni;
- d-bis) dalle onlus, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale.
Abbiamo già parlato dei soggetti indicati alla lettera b) (gli edifici unifamiliari) per i quali è stata prevista:
- la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute fino al 31 marzo 2022, ma limitatamente a chi il 30 settembre 2022 ha già dimostrato di aver eseguito il 30% dell’intervento complessivo;
- l’apertura di un nuovo orizzonte temporale per le spese
sostenute dall’1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, con un’aliquota
del 90% e limitatamente:
- alle prime case;
- ai contribuenti con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro.
Superbonus e condomini: cosa succede
Relativamente ai soggetti di cui alle lettere a) e d-bis), all’interno dei quali spiccano i comdomini, condomini minimi, condomini assimilati ed edifici plurifamiliari fino a 4 u.i. possedute da unico proprietario, le modifiche sono molto importanti perché retroattive.
Benché il campagna elettorale l’attuale Governo avesse promesso di non cambiare più le regole in corsa, quello che potrebbe succedere con la pubblicazione in Gazzetta del Decreto Aiuti quater è proprio una modifica in corsa retroattiva.
Il Governo ha, infatti, scelto di modificare già a partire dall’1 gennaio 2023 l’aliquota di riferimento del superbonus che diminuirà al 90%, fatta una sola eccezione determinata dalla presentazione della CILAS o altro titolo edilizio entro una certa data.
Superbonus e condomini: modifiche retroattive entro quale data?
Una data su cui ci sono state diverse ipotesi:
- entro la data di entrata in vigore del Decreto Aiuti quater stesso;
- entro il 25 novembre 2022;
- entro il 31 dicembre 2022.
Alla fine dovrebbe essere il Ministero dell’Economia e delle Finanza a chiarire di quale data si tratta.
In un comunicato stampa ufficiale viene riportato:
Anticipazione della rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e introduzione della possibilità di accedere, anche per il prossimo anno, al beneficio da parte dei proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno innalzandole in base al quoziente familiare).
Il superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Per i condomini il 110% si applica per chi delibera in assemblea e presenta documenti (Cilas) entro il 25 novembre 2022, mentre diventa del 90% per coloro che non hanno deliberato in assemblea fino ad oggi, in considerazione del decreto aiuti quater.
Il consiglio, dunque, è di accelerare le pratiche in stato avanzato e depositarle allo Sportello Unico Edilizia entro il 25 novembre 2022 per ottenere l’aliquota del 110% per tutto il 2023.
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