Superbonus 110%: cronistoria di una morte annunciata
di Gianluca Oreto - 23/02/2022
Partiamo da un presupposto: qualsiasi misura economica "eccezionale", ovvero a scadenza, avrebbe bisogno di essere ben definita sin dal suo avvio. Ed è quello che non è accaduto con le detrazioni fiscali del 110% (superbonus) messe a punto dal Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), che in 21 mesi hanno ricevuto ben 12 correttivi, 5 provvedimenti attuativi e svariate disposizioni messe a punto dall'Agenzia delle Entrate.
Superbonus 110%: dall'urgenza ai correttivi
I "padri fondatori" del superbonus 110% hanno sempre ammesso che questa misura fiscale nasce prima della crisi pandemica che ha solo accelerato il processo di approvazione della norma. Da quel maggio 2020, però, dopo la conversione in legge sono già arrivate le modifiche apportate:
- dal Decreto-Legge 14 agosto 2020, n. 104 (Decreto Agosto) convertito con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126;
- dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021);
- dal Decreto-Legge 22 marzo 2021, n. 41 (Decreto Sostegni) convertito con modificazioni dalla Legge 21 maggio 2021, n. 69;
- dal Decreto-Legge 6 maggio 2021, n. 59 convertito con modificazioni dalla Legge 1 luglio 2021, n. 101;
- dal Decreto-Legge 31 maggio 2021, n. 77 (Decreto Semplificazioni-bis o Governance PNRR) convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108;
- dal Decreto-Legge 11 novembre 2021, n. 157 (Decreto anti-frode) abrogato dalla Legge di Bilancio 2022 (in vigore dal 12 novembre al 31 dicembre 2021);
- dalla Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022);
- dal Decreto-Legge 27 gennaio 2022, n. 4 (in attesa di conversione in legge ma immediatamente in vigore).
Ed è già all'esame un nuovo provvedimento d'urgenza che modificherà nuovamente il meccanismo di cessione del credito. Ma andiamo ad analizzare i correttivi arrivati fino ad ora e proviamo a comprenderne le motivazioni in corso d'opera.
La cronistoria delle modifiche
Un dato significativo: dei correttivi arrivati fino ad ora, ben 6 sono stati disposti da provvedimenti d'urgenza. 6 Decreti Legge che hanno provato a risolvere problematiche "urgenti" arrivate nel corso dell'applicazione della norma.
La prima modifica arriva con il D.L. n. 104/2020 che prova a risolvere due criticità:
- la precisa definizione di accesso indipendente necessario per le unità immobiliari all'interno degli edifici plurifamiliari;
- il "male" più grande di cui soffre il patrimonio immobiliare: gli abusi edilizi.
La prima criticità fu risolta efficacemente per poi essere successivamente affinata da un nuovo provvedimento d'urgenza e svariati interventi dell'Agenzia delle Entrate.
La seconda criticità, invece, scoperchiò un vero e proprio vaso di pandora. Il Superbonus 110% è stato, infatti, l'occasione per far "scoprire" a tutti l'art. 49 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia). Tutti hanno scoperto l'incompatibilità dei bonus edilizi con l'eventuale presenza di abusi edilizi.
Fu questa l'occasione per inserire all'interno dell'art. 119 del Decreto Rilancio, il comma 13-ter (poi modificato dal Decreto Semplificazioni-bis) che nella sua prima versione originaria ha lasciato più di un dubbio.
Tra le altre modifiche arrivate dal Decreto Legge n. 104/2020, le più rilevanti riguardano:
- la disciplina di fruizione del Superbonus nei territori colpiti da eventi sismici;
- la semplificazione dei procedimenti per l’approvazione degli interventi di Superbonus in condominio.
Dopo questo decreto legge e la sua legge di conversione, è il turno della Legge di Bilancio 2021 che tra le altre cose (proroga dell'orizzonte temporale) dispone:
- l’inserimento all’articolo 119, comma 1, lettera a) (isolamento termico a cappotto) del seguente periodo: «Gli interventi per la coibentazione del tetto rientrano nella disciplina agevolativa, senza limitare il concetto di superficie disperdente al solo locale sottotetto eventualmente esistente.»;
- una più precisa definizione di un’unità immobiliare “funzionalmente indipendente”;
- l'inserimento all'art. 119 del comma 1-quater che ha esteso il superbonus agli edifici privi di APE anche in caso di demolizione e ricostruzione;
- l'inserimento degli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche come trainanti dagli interventi di Ecobonus 110%;
- l'inserimento del superbonus per gli edifici nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- la riscrittura completa del comma relativo alle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;
- una modifica alla disciplina approvativa degli interventi di superbonus nei condomini;
- una modifica all'obbligo di sottoscrizione della polizza assicurativa per i tecnici asseveratori;
- l'obbligo di esposizione del cartello di cantiere.
A questo punto un po' di pace per qualche mese. Tra gennaio e fine maggio 2021 arrivano, infatti, solo due modeste modifiche normative dal Decreto Sostegni-bis sull'IVA non detraibile e dal D.L. n. 59/2021 che prevede una seconda proroga dell'orizzonte temporale.
Da questo momento in poi cominciano ad arrivare le modifiche più significative che hanno inciso particolarmente sull'operatività del bonus 110%.
Prima arriva il D.L. n. 77/2021 che tra le tante modifiche prevede:
- la possibilità che l’intervento di eliminazione delle barriere architettoniche possa essere trainato anche dagli interventi di riduzione del rischio sismico oltre che da quelli di riqualificazione energetica;
- un nuovo regime edilizio e fiscale per gli interventi di superbonus senza demolizione e ricostruzione dell'edificio.
Ed è proprio quest'ultima modifica che fa "scoppiare" le pratiche di superbonus, soprattutto negli edifici plurifamiliari. Dalla conversione in legge del Semplificazioni-bis i dati Enea sugli interventi di ecobonus hanno fatto registrare tendenze mai avute il primo anno di applicazione della normativa.
Ed è dopo i primi rilievi dell'Enea e le prime indagini dell'Agenzia delle Entrate sull'utilizzo dei bonus che avviene un cambio radicale nel processo di modifica del Decreto Rilancio.
Arriva, infatti, il Decreto antifrode che inserisce nuove strette soprattutto agli altri bonus fiscali che prevedono l'utilizzo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) di cui all'art. 121 del Decreto Rilancio. Misure sostanzialmente riprese integralmente all'interno della Legge di Bilancio 2022 in cui assistiamo al primo vero scontro tra Governo e Parlamento.
Dopo la Legge di Bilancio 2022, in un momento in cui sembrava che il settore avesse assimilato le misure antifrode, arriva un nuovo provvedimento d'urgenza che ha nuovamente messo in crisi il processo: il Decreto Sostegni-ter modifica chirurgicamente l’articolo 121, comma 1 del Decreto Rilancio sulle opzioni alternative. Viene eliminata la cessione multipla del credito fiscale. Modifica che ha messo in crisi tutto il sistema eliminando la moneta fiscale nata a seguito del meccanismo di cessione.
Infine, arrivati a fine febbraio 2022, il Governo ha approvato un nuovo provvedimento d'urgenza che interverrà su nuove criticità tra le quali:
- il meccanismo di cessione del credito;
- le sanzioni ai professionisti;
- l'assicurazione professionale.
Conclusioni
Benché è fuori ogni dubbio che il Decreto Rilancio rappresenti un provvedimento spartiacque in cui il settore delle costruzione è stato completamente rivoluzionato e abbia registrato un ripresa senza precedenti, è altrettanto chiaro che un'analisi attenta delle modifiche arrivate debba servire per comprendere gli errori commessi.
Il settore delle costruzioni, come qualsiasi business, necessità di stabilità e chiarezza, ovvero le due caratteristiche che sono venute a mancare dalla nascita del bonus 110%. La speranza è che qualcuno possa fermare questa macchina impazzita, metterne a punto motore e carrozzeria per farla ripartire consentendo a tutti un viaggio più sereno.
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