Superbonus 110%: la detrazione tra imposte e trattenute alla fonte
di Luciano Ficarelli - 16/06/2023
Sto avviando un intervento di riduzione del rischio sismico che accederà al Superbonus 110%. Alla fine maturerò una detrazione di 105.600 euro (96.000 euro x 110%) che come previsto dovrò utilizzare in 4 anni (26.400 euro ogni anno). Mediamente pago circa 32.000 euro di tasse ogni anno ma di queste 25.000 euro circa risultano già pagate perché trattenute alla fonte. In questo caso cosa succede? potrò portare in detrazione solo la differenza tra 32.000 e 25.000 euro (solo 7.000 euro) e perdere il resto oppure potrò utilizzare tutta la detrazione?
L'esperto risponde: la detrazione del Superbonus
Le "trattenute alla fonte" o "ritenute alla fonte" sono le imposte che il datore di lavoro trattiene in qualità di "sostituto d'imposta", cioè si sostituisce al lavoratore per il versamento delle imposte all'erario. Esse sono definitive e, se non ci sono altri redditi imponibili, sono pari all'importo delle imposte a carico del lavoratore, il quale non è quindi obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi. Se, invece, ci sono altri redditi imponibili, come ad esempio un canone di locazione o un reddito di lavoro anche occasionale o un reddito di partecipazione in società di persone (Snc o Sas) o un dividendo di una società di capitali (Srl o SpA), il lavoratore dovrà compilare la dichiarazione dei redditi da cui sarà calcolata l'ulteriore imposta che dovrà versare all'erario.
In alcuni casi, come la percezione di un reddito da lavoro occasionale, la ritenuta subìta dal lavoratore è una "ritenuta d'acconto" che rappresenta un anticipo delle imposte da versare all'erario e viene calcolata su percentuali previste dalla normativa (ad esempio, il 20% per redditi di lavoro anche occasionale e il 50% del 23% per chi incassa delle provvigioni per attività di mediazione, agenzia o rappresentanza di commercio). Anche in questo caso, chi paga il compenso al lavoratore assume la veste di "sostituto d'imposta".
La verifica della capienza fiscale ed Esempi
In sede di verifica della propria "capienza fiscale" per sapere se c'è lo spazio per detrarre i bonus edilizi, occorre prendere come riferimento l'imposta lorda, le eventuali detrazioni (di qualunque tipo) già presenti e le ritenute subite.
Pertanto, ad esempio, se un contribuente paga mediamente 32.000 euro di imposte ogni anno, di cui 25.000 euro trattenute dal sostituto d'imposta, potrà utilizzare detrazioni complessive fino a 32.000 euro, azzerando l'imposta da pagare. Il credito sarà dato dall'importo delle ritenute subite, cioè 25.000 euro, che potrà essere richiesto a rimborso o riportato come credito per l'anno successivo.
IMPOSTA LORDA | € 32.000 |
DETRAZIONI | € 32.000 |
IMPOSTA NETTA | € 0 |
RITENUTE SUBITE | € 25.000 |
CREDITO | € 25.000 |
Attenzione: se il contribuente ha detrazioni maggiori dell'imposta lorda, non potrà mai avere un importo negativo di imposta netta. A esempio:
IMPOSTA LORDA | € 32.000 |
DETRAZIONI | € 50.000 |
IMPOSTA NETTA | € 0 |
RITENUTE SUBITE | € 25.000 |
CREDITO | € 25.000 |
Pertanto, in questo caso, che rappresenta la cosiddetta "incapienza fiscale", i bonus edilizi potranno essere recuperati fino al limite dell'importo delle ritenute subite. Da tener presente anche il risparmio per il mancato pagamento delle imposte.
Per completezza, si propone un altro esempio:
IMPOSTA LORDA | € 32.000 |
DETRAZIONI | € 20.000 |
IMPOSTA NETTA | € 12.000 |
RITENUTE SUBITE | € 25.000 |
CREDITO | € 13.000 |
In questo caso, il credito sarà inferiore alle ritenute subite perché parte di queste vanno a coprire interamente il debito d'imposta.
A cura di Dott. Luciano
Ficarelli
Dottore Commercialista
Esperto in bonus edilizi
Abilitato al rilascio del Visto di Conformità
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