Superbonus 110%: game, set, match
di Gianluca Oreto - 01/02/2024
Come a dicembre 2023 le aspettative degli operatori del comparto edile erano altissime prima di impattare contro il muro eretto dal Governo con il Decreto Legge n. 212/2023 (Decreto Superbonus), allo stesso modo restava viva la fiducia che il Parlamento potesse intervenire nella fase di conversione in legge. Purtroppo, però, già dalle dichiarazioni delle forze di maggioranza in Commissione Finanze alla Camera era chiara la strada che il provvedimento avrebbe preso.
La Camera approva il ddl di conversione
Strada che si è palesa quando nei giorni scorsi il relatore di maggioranza Guerino Testa (Fratelli d’Italia), intervenendo durante l’avvio della discussione in aula, ha ammesso che il testo licenziato dalla Commissione Finanze archivia con ogni probabilità e in maniera definitiva la stagione del Superbonus al 90 o al 110%.
Nonostante il numero limitato di articoli di cui si compone il D.L. n. 212/2023 (4 di cui uno è l’entrata in vigore), erano state presentate 122 proposte di emendamento ma nessuna di queste alla fine è stata approvata.
Lo ha confermato ieri la Camera dei Deputati che ha approvato in prima lettura il disegno di legge di conversione del D.L. n. 212/2023 nella stessa versione predisposta da Palazzo Chigi. Il testo passa adesso all’approvazione del Senato cha ha già calendarizzato le votazioni per il 20 febbraio 2024, dopo la quale la legge di conversione approderà in Gazzetta Ufficiale.
La denuncia del deputato Del Barba
Dure le parole del deputato Mauro Del Barba (Italia Viva - Il Centro - Renew Europe) che durante le sue dichiarazioni di voto, in cui ha anticipato l’astensione del suo partito, ha evidenziato le storture dell’attuale Governo con particolare riferimento alla classificazione (payble-no payble) dei crediti maturati per gli interventi di superbonus.
“Siamo probabilmente all'ultimo atto della commedia del superbonus - afferma Del Barba - che purtroppo è diventata una commedia mentre era un'opera molto seria dal momento in cui le parti politiche che ne sono responsabili e hanno pensato di trascinarla dentro la propria propaganda e dentro la campagna elettorale”.
Del Barba ha ricordato le parole dell’attuale Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che al momento dell’insediamento della maggioranza ha parlato del meccanismo di cessione dei crediti edilizi ammettendo che lo stesso è solo una possibilità e non un obbligo da parte delle banche.
“In questo provvedimento - continua Del Barba - abbiamo assistito a un tira e molla da parte della maggioranza che è terminato in un nulla di fatto che viene venduto come un compromesso”.
Sulla mancanza di soluzioni efficaci per i cittadini che hanno creduto in una legge dello Stato, il deputato De Barba ha sollevato il sospetto soprattutto dopo la vicenda relativa alla classificazione dei crediti edilizi (pagabili/non pagabili). “Nella complicità tra la politica e i tecnici di eurostat si è stabilito che essendo questi crediti sostanzialmente certamente esigibili in virtù del fatto che con la cessione del credito chi li vanta nei confronti dello Stato aveva la pressoché certezza di esigerlo, questa maggioranza si trova un’autostrada spalancata in termini di conti pubblici perché a differenza di come erano contabilizzati questi crediti”.
A seguito della riclassificazione del superbonus come credito “pagabile”, le prossime annualità si contabilizzano tutte sul passato, liberando spazi di finanza pubblica all’attuale Governo. A questo punto, secondo il deputato Del Barba, l’obiettivo del Governo sarebbe anche quello di non consentire l’utilizzo dei crediti ai cittadini privi della capienza fiscale in modo da costruire un “tesoretto” per le sue politiche.
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