Superbonus 110%: le proposte di Rete Irene dal 2024
di Redazione tecnica - 07/10/2022
Tante buone intenzioni e pochissima competenza. Potrebbe essere riassunta in questo modo la prima versione degli articoli del Decreto Rilancio che hanno messo in piedi le detrazioni fiscali del 110% (superbonus) e il meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito).
Superbonus 110%: cosa ne sarà del futuro
Ma dopo 20 correttivi e centinaia di interventi e chiarimenti dei vari Enti preposti al controllo, non vi è dubbio che il quadro normativo ha cominciato ad assumere contorni meno sfumati. Il tutto, però, quando le prime due scadenze sono già alle spalle:
- il 30 giugno 2022 è la scadenza generale del superbonus 110%;
- il 30 settembre 2022 è la data spartiacque dopo la quale non è più concesso l'avvio di nuovi cantieri di superbonus per gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari con accesso autonomo e indipendenza funzionale;
e quando le prossime scadenze sono alle porte:
- il 31 dicembre 2022 termina definitivamente per le unifamiliari;
- il 31 dicembre 2023 scade la possibilità di detrarre il 110%
per i condomini e gli edifici plurifamiliari e l'aliquota
diminuirà:
- al 70% per tutto il 2024;
- al 65% per tutto il 2025.
Le proposte di Rete Irene
Chiaro è che dopo l'insediamento del nuovo Governo a trazione Fratelli d'Italia, si dovrà necessariamente tornare a parlare di superbonus 110% e degli altri bonus edilizi, al momento aggrovigliati in una matassa di norme eterogenee.
Interessante è il documento predisposto da Rete Irene, il Network di imprese che promuove e realizza interventi di Riqualificazione Energetica integrata edificio-impianto, e inviato alla probabile nuova Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Un documento che prende in considerazione alcuni numeri tra i quali:
- il Dossier del 30 maggio 2020, Parte II – Profili finanziari del Servizio Bilancio dello Stato della Camera, posto a disposizione nell’iter di conversione in legge del Decreto Rilancio;
- lo studio di ANCE sulle valutazioni economiche del costo del superbonus;
- l'analisi condotta da Nomisma sul valore economico indotto dall’investimento pubblico in superbonus;
- lo studio di Open Economics e Luiss Business School sugli effetti positivi del superbonus sul bilancio dello Stato.
Gli effetti indiretti del Superbonus 110%
Numeri e valutazioni che avvalorerebbero la bontà di questa misura fiscale senza considerare gli effetti positivi:
- sull'efficientamento energetico e miglioramento sismico degli immobili;
- sul minor costo pubblico per i sussidi sociali;
- sui minori costi di ricostruzione per eventi sismici a carico dello Stato (190 miliardi in 50 anni secondo il Commissario Straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma 2016);
- i vantaggi della transizione ecologica per la salute umana e per la tutela del clima;
- i vantaggi geopolitici cagionati dall’indipendenza energetica.
Considerazioni che hanno spinto Rete Irene ad una precisa richiesta:
- stabilizzare l'incentivo fino al 2030;
- incentivo commisurato in funzione degli obiettivi energetici e sismici raggiunti;
- revisione e semplificazione dei criteri di accesso agli incentivi;
- riduzione dei costi di transazione, pur mantenendo elevata e terza la qualità dei controlli;
- no a provvedimenti affrettati.
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