Superbonus 80% strutture ricettive: niente cessione parziale del credito
di Redazione tecnica - 10/10/2023
No alla cessione parziale dei crediti, a fronte di un Decreto ministeriale che non è a norma. In sintesi questa la risposta del sottosegretario all’Economia e Finanze, Sandra Savino, all’interrogazione proposta in Commissione Finanze dall’on. Emiliano Fenu, con cui sono stati richiesti appunto chiarimenti sulla disciplina della cessione dei crediti d’imposta per le imprese turistiche che hanno effettuato interventi di miglioramento delle strutture, ai sensi del D.L. n. 152/2021.
Superbonus 80% alberghi: no del MEF a cessione parziale
Ricordiamo che il D.L. n. 152/2021 ha istituito un contributo a fondo perduto e il riconoscimento di un credito d'imposta dell’80% sulle spese sostenute dalle imprese turistiche che per:
- a) interventi di incremento dell'efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
- b) interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
- c) interventi edilizi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere b), c), d) ed e.5), del d.P.R. n. 380/2001, funzionali alla realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b);
- d) realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali;
- e) spese per la digitalizzazione.
L'errore nell'Avviso del Ministero del Turismo
Al decreto legge è seguito l’Avviso del Ministero del Turismo del 23 dicembre 2021 con il quale sono state emanate le modalità applicative per l'erogazione del contribuire dei crediti d'imposta; in particolare, l'articolo 9 dell'avviso ha espressamente previsto, contrariamente al testo di legge originario, la cedibilità del credito, in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione «anche» in favore di banche e intermediari finanziari.
Secondo quanto segnalato nell’interrogazione, il successivo D.L. n. 4/2022 ha vietato la cessione parziale del credito che nell’Avviso del ministero è invece ancora considerata possibile; per altro, per molti operatori riuslterebbe ancora impossibile accedere alla cessione in quanto non è stato emanato il provvedimento di attuazione del direttore dell'Agenzia delle entrate, nè è stato attivato il canale telematico; inoltre nella descrizione illustrativa dell'incentivo consultabile sui siti web del Ministero del turismo e di Invitalia (gestore della misura) si fa unicamente riferimento alla possibilità di cedere il credito esclusivamente a banche e a intermediari finanziari, escludendo la prima cessione a favore di qualsiasi soggetto privato.
I chiarimenti del MEF
Nel rispondere, il MEF ha precisato che la norma istitutiva del credito d'imposta, che in origine prevedeva la possibilità di cessione parziale, è stata modificata dal D.L. n. 4/2022, al fine di contrastare le frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche, Stabilendo che il credito può essere ceduto solo per intero, senza facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate in favore delle banche e degli intermediari finanziari.
Attualmente quindi quanto disposto dal Ministro del Turismo, appare non conforme alla norma come successivamente modificata ritenendo conseguentemente non ammissibile la cessione parziale del credito.
Inoltre, la possibilità di cedere il credito d'imposta presuppone che i dati analitici dei beneficiari e dei relativi importi siano trasmessi dal Ministero del Turismo all'Agenzia delle Entrate. Si tratta di un’attività preliminare che è in via di completamento e, dunque a breve verrà emanaito il provvedimento che disciplina la cessione del credito.
La cessione sarà consentita solo per i crediti:
- comunicati dal Ministero del Turismo all'Agenzia delle Entrate;
- esclusivamente per l'intero importo;
- in unica soluzione.
Pertanto, l'utilizzo in compensazione tramite modello F24 di una parte del credito impedisce la cessione della restante quota e viceversa.
Si attendono quindi le rettifiche e i dati del Ministero del Turismo, a cui seguiranno il provvedimento del Fisco e l'attivazione del canale telematico. Tutte attività che interessano i circa 3.700 beneficiari del contributo, che hanno ormai avviato i lavori con proprie risorse e che attendono una soluzione efficace al problema.
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