Superbonus: Giorgetti cambia le regole retroattivamente?

di Gianluca Oreto - 10/05/2024

La parola d’ordine è “cautela”. Come spesso accaduto in questi anni di superbonus e di modifiche a colpi di provvedimenti d’urgenza, prima di “tirare le fila” è necessario attendere la versione definitiva della legge di conversione del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39.

Superbonus e cessione del credito: i disallineamenti normativi

Ma, se è vero che spesso molte dichiarazioni della politica sono state frutto di scarsa conoscenza (o incompetenza) delle dinamiche che regolano l’edilizia e i bonus fiscali, è altrettanto vero che gli evidenti disallineamenti tra i vari provvedimenti hanno creato un “mostro normativo” e quella “tempesta perfetta” che da gennaio 2022 monta sopra la testa di committenti, imprese e professionisti.

Sono parecchi gli esempi che si potrebbero citare. Andando un po’ a ritroso nel tempo, si potrebbe citare la “famigerata” CILAS (la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata per il Superbonus) che, bypassando la necessità di attestare lo stato legittimo, ha indotto erroneamente a credere che i lavori di superbonus sarebbero potuti partire anche in presenza di abusi edilizi (poi sappiamo com’è andata a finire!).

Senza contare tutti i provvedimenti restrittivi che hanno basato i cambi normativi sulla data di presentazione della CILAS (senza avere minimamente cura del lavoro a monte dei professionisti) tra i quali il Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176 (Decreto Aiuti-quater), Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023) e il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni). Tutti provvedimenti emanati da questo Governo e da questo Parlamento.

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