Testo Unico Edilizia e Salva Casa: una proposta di modifica allo Stato legittimo e al cambio di destinazione d'uso
di Gianluca Oreto - 21/06/2024
Il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 (Decreto Salva Casa) recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” (G.U. 29/05/2024, n. 124) contiene un nuovo pacchetto di modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo Unico Edilizia) recante “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”.
L’edilizia e il Decreto Legge
Dopo l’ultimo corposo intervento di modifica arrivato dall’art. 10 del Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76 (Decreto Semplificazioni) recante “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, convertito con modificazioni dalla Legge 11 settembre 2020, n. 120 (S.O. n. 33, G.U. 14/09/2020, n. 228), il Governo ha deciso di intervenire nuovamente utilizzando un provvedimento d’urgenza.
Preliminarmente si osserva che, pur apprezzando molte delle modifiche apportate al d.P.R. n. 380/2001, non si ravvisa quel carattere d’urgenza proprio dello strumento normativo utilizzato. I tempi del Decreto Legge, che com’è noto entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mal si conciliano con quelli dell’edilizia, tendenzialmente più dilatati, che necessitano di studio, comprensione e applicazione presso gli uffici della pubblica amministrazione interessati e da parte dei liberi professionisti deputati ad applicare le nuove regole.
Il processo di conversione in legge rende sempre precarie le nuove disposizioni immediatamente in vigore dopo la pubblicazione del Decreto Legge, costringendo il comparto ad una zona grigia (i 60 giorni per la conversione) che spesso corrisponde ad un blocco delle attività.
Oltretutto, il provvedimento in esame contiene delle innovazioni già inserite all’interno della bozza di Disciplina delle costruzioni per la riforma complessiva del Testo Unico Edilizia, predisposta all’interno di un Tavolo Tecnico promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, costituito presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e a cui hanno partecipato i Ministeri delle Intrastrutture, dei Beni culturali, della Funzione pubblica e dell'Interno, oltre che ANCE, ANCI, Regioni e Rete delle Professioni Tecniche.
La presente memoria, con spirito di collaborazione, si propone di offrire degli spunti di riflessione per migliorare, integrare e adeguare le modifiche apportate all’art. 9-bis, comma 1-bis, che riguarda lo stato legittimo degli immobili, e l'art. 23-ter relativo al cambio di destinazione d'uso.
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