Tolleranze costruttive: quando e come si applicano?

di Redazione tecnica - 12/11/2024

È possibile applicare le tolleranze costruttive per gli scostamenti previsti in un progetto finalizzato alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi in conseguenza di un provvedimento repressivo di abusi?

Tolleranze costruttive: interviene il Consiglio di Stato

Ha risposto a questa domanda un’interessante sentenza del Consiglio di Stato (n. 8591 del 28 ottobre 2024) che ha chiarito l’ambito di applicazione delle tolleranze costruttive di cui all’art. 34-bis del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia).

Nel caso di specie, in esecuzione di una sentenza di primo grado che aveva accolto il ricorso avverso l’annullamento di 6 concessioni edilizie rilasciate in sanatoria, il Comune ordinava alla ricorrente la rimessione in pristino degli immobili in conformità ai titoli in sanatoria a suo tempo rilasciati.

A questo punto, con una SCIA la ricorrente comunicava al Comune l’avvio delle opere necessarie e preliminarmente dava luogo ad un incontro informale tra il responsabile del procedimento ed il progettista, al cui esito la società si determinava ad avviare i lavori.

Con due successive note, però, l’Amministrazione:

  • con la prima chiedeva ulteriori documenti comunicando nel contempo che le opere oggetto della citata SCIA non costituivano puntuale adempimento dell’ordinanza di ripristino;
  • con la seconda sospendeva la SCIA in attesa delle integrazioni richieste, assegnando alla società il termine di 30 giorni per provvedere.

Alle due note, l’attuale ricorrente risponde con una diffida all’Amministrazione a concludere il procedimento con un provvedimento espresso. Il Comune, quindi, prendendo atto che della soluzione progettuale proposta, rilevava l’inapplicabilità nella fattispecie della tolleranza costruttiva di cui all’art. 34-bis del d.P.R. n. 380/2001, ritenuta utilizzabile unicamente in presenza di un titolo abilitativo preventivo all’intervento e non in caso di immobili oggetto di sanatoria.

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