Vigilanza appalti: parte la campagna ANAC 2025
di Redazione tecnica - 16/04/2025

La realizzazione di un’opera pubblica non termina con l’aggiudicazione della gara. È nella fase esecutiva che si concentrano le principali criticità, soprattutto in termini di ritardi, contenziosi e inefficienze.
A sottolineare alcuni punti d'ombra nell’attività delle stazioni appaltanti è ANAC, motivo per cui l’Autorità ha deciso con una direttiva programmatica di recente approvazione di concentrare nel 2025 la propria attività di vigilanza su alcuni ambiti ad alta criticità, a partire dalle opere incompiute e dai cantieri bloccati. L’obiettivo è duplice: da un lato, individuare le responsabilità di stazioni appaltanti e operatori economici; dall’altro, contribuire concretamente alla rimozione degli ostacoli che rallentano la spesa pubblica e compromettono la qualità dei servizi per i cittadini.
Cantieri fermi e grandi opere: scatta l'azione di vigilanza dell’Autorità
Il primo fronte su cui ANAC interverrà riguarda le opere pubbliche bloccate o fortemente rallentate. In particolare, l’attenzione sarà rivolta a:
- dighe e infrastrutture idrauliche attualmente in stallo;
- interventi contro il dissesto idrogeologico, spesso soggetti a lunghi ritardi;
- progetti finanziati dal PNRR, dove si intende prevenire frodi e garantire il corretto utilizzo dei fondi;
- impianti per lo smaltimento dei rifiuti e edilizia residenziale pubblica;
- appalti soggetti a proroghe o rinnovi impropri, in violazione del principio di rotazione.
In questi ambiti, ANAC condurrà ispezioni mirate sull’andamento dei lavori, con particolare attenzione alla qualità della programmazione da parte delle stazioni appaltanti, all’effettivo rispetto delle tempistiche contrattuali e alla gestione di varianti, contenziosi e stati di avanzamento.
Focus sulle fasi critiche del ciclo dell’appalto: progettazione, affidamento, esecuzione
La vigilanza si estenderà all’intero ciclo dell’appalto, con una particolare attenzione alla fase esecutiva, da sempre la più esposta a criticità. A essere sottoposti a verifica saranno:
- la corretta determinazione del valore delle gare;
- Il rispetto delle soglie di affidamento e la legittimità della suddivisione in lotti;
- la pianificazione delle lavorazioni, spesso carente e causa di affidamenti spezzettati e contenziosi a cascata;
- l’uso legittimo dell’istituto della somma urgenza, che sarà oggetto di controlli specifici.
Inoltre, la vigilanza riguarderà anche il ricorso al subappalto, il collaudo finale delle opere e l’adeguatezza delle modalità di monitoraggio adottate dalle amministrazioni.
Servizi e forniture: verifica delle prestazioni e delle condizioni contrattuali
Altro ambito di vigilanza, il settore dei servizi e delle forniture, con particolare riguardo alla verifica delle prestazioni rese rispetto a quanto previsto dai contratti.
Le ispezioni interesseranno:
- i servizi di ristorazione collettiva, pulizia, sanificazione, guardiania e facility management;
- i servizi di trasporto scolastico e assistenza sociosanitaria, per cui sono emerse diffuse carenze nei controlli.
Nel mirino anche le proroghe tecniche ingiustificate, utilizzate in luogo di nuove procedure competitive, e i contratti di fornitura che escludono la manutenzione o l’aggiornamento dei beni, generando fenomeni di lock-in contrattuale e dipendenza tecnica ed economica dalle imprese aggiudicatarie.
PNRR: un approccio basato sull’analisi del rischio
Sul versante PNRR, per garantire una verifica dell’utilizzo regolare dei finanziamenti, dell’attuazione corretta delle misure previste nell'ambito del piano, l’Autorità individuerà gli interventi rilevanza strategica maggiormente significativi a livello nazionale, per esempio la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione nei settori culturali, turistici e dell’istruzione.
Il metodo di vigilanza sarà fondato sul rischio di frode e irregolarità o di rischio associato alla tipologia di opera. Saranno selezionati contratti e progetti sulla base di fattori quali:
- l’elevato impatto economico e sociale;
- la complessità dell’opera o del servizio;
- la tipologia del soggetto attuatore;
- il tasso storico di contenzioso o criticità nel settore.
Concessioni e PPP: controlli su autostrade, IT e contratti EPC
Il 2025 vedrà una vigilanza attiva anche sulle concessioni autostradali e sui contratti di partenariato pubblico-privato (PPP). L’attenzione si concentrerà su:
- quote di lavori obbligatori e le misure di riequilibrio adottate dai concessionari;
- trasparenza dei contratti informatici stipulati con le PA;
- efficienza dei contratti EPC per l’efficientamento energetico, con verifica della qualità tecnica ed economica degli schemi adottati.
Qualificazione e digitalizzazione: cosa verrà monitorato
Altro capitolo di fondamentale importanza, le verifiche sul nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e sull’uso delle piattaforme digitali. In particolare ANAC monitorerà:
- la corretta pianificazione degli acquisti e degli accordi quadro;
- l’effettivo utilizzo delle piattaforme PAD certificate;
- il rispetto delle prescrizioni per la qualificazione delle SOA, in particolare nelle categorie OS 13, OS 18-A/B e OS 32, per cui è richiesto il possesso di impianti produttivi propri.
Affidamenti delle centrali di committenza e soggetti aggregatori
L’azione di vigilanza ANAC nel 2025 punterà a verificare la coerenza tra la programmazione delle centrali di committenza e dei soggetti aggregatori e quella delle singole stazioni appaltanti, con particolare attenzione agli accordi quadro nei settori informatici. Sarà centrale il controllo sulla corretta quantificazione dei fabbisogni, sulla base delle effettive adesioni agli accordi e sul corretto utilizzo del subappalto.
Inoltre, verrà accertato che il ricorso a soggetti aggregatori sia effettivamente programmato e autorizzato, anche attraverso l'inserimento negli elenchi annuali dei lavori e delle forniture.
L’attività ispettiva si concentrerà sui bandi di gara poco inclusivi, valutando le barriere alla partecipazione nei settori strategici come facility management, servizi IT, energia e sanità.
Trasparenza e inconferibilità incarichi
Infine, l’Autorità punta a rafforzare i controlli sulla trasparenza amministrativa utilizzando i dati raccolti attraverso l’applicazione “Attestazioni OIV”. I controlli saranno estesi a un campione rappresentativo di enti pubblici, selezionato con metodo statistico e distribuito uniformemente sul territorio nazionale.
Parallelamente, sarà avviata un’attività mirata sulla conferibilità e compatibilità degli incarichi dirigenziali non sanitari. Verrà verificato il rispetto degli obblighi di pubblicazione delle dichiarazioni e di controllo interno sugli incarichi, secondo quanto previsto dal d.lgs. 39/2013, con il coinvolgimento diretto degli RPCT (Responsabili della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza).
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