Anac: Linee guida sugli affidamenti in-house
Dall'Anticorruzione le linee guida per gli affidamenti in-house, adesso si attende il parere del Consiglio di Stato
Anac (Autorità Nazionale AntiCorruzione) ha reso noto ieri che nella seduta del Consiglio dell’8 settembre scorso ha approvato la proposta di Nuove Linee guida in fatto di affidamenti in-house per le società pubbliche.
Il documento fa seguito alla Consultazione on-line avviata da Anac il 12 febbraio 2021. Le nuove linee guida diventeranno operative dopo che il Consiglio di Stato, a seguito della richiesta inoltrata con nota del 14 settembre scorso, esprimerà il proprio parere. Alla richiesta lAnac ha allegato i risultati della Consultazione e nel dettaglio:
- schema di linee guida
- schema di relazione AIR
- contributi pervenuti
- parere ART
- parere AGCM
- parere Arera
Scelta dell’in-house supportata da valide motivazioni
Nelle linee guida è precisato che prima di ricorrere ad assegnazioni di appalti e concessioni in-house, le stazioni appaltanti dovranno fornire e rendere pubbliche con precise motivazioni di convenienza economica e sociale le ragioni che portano a scegliere l’in-house, invece della gara mettendo in grado anche cittadini e operatori economici esclusi dall’in-house di verificare e controllare se tali motivazioni esistano veramente, o sono soltanto uno strumento fittizio da parte di amministrazioni pubbliche e società controllate per evitare la gara.
Utilizzo ampio ed eccessivo dell’in-house
Anac dà indicazioni precise su come vanno rese pubbliche le ragioni che portano a scegliere l’in-house e ribadisce il principio che senza una motivazione adeguata l’affidamento di appalti e concessioni in-house è da considerarsi illegittimo. L’utilizzo ampio ed eccessivo, finanche indiscriminato, dell’in-house, che porta gli enti locali ad assegnare in affidamento diretto fino al 93% delle assegnazioni, lasciando alle gare per i servizi una quota irrisoria pari a soltanto il 5% del totale, ha spinto Anac a intervenire con le nuove linee guida.
L’Abuso dell’in-house
L’Anac evidenzia come l’abuso dell’in-house significa carenza di trasparenza, eccesso di discrezionalità, applicazione del processo senza gara a situazioni opache. Spesso poi le società affidatarie risultano prive di requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla normativa. E soprattutto non presentano chiare ragioni di convenienza economica per tale affidamento, mostrando più una volontà di evitare la gara e privilegiare l’assegnazione diretta. Tutto questo senza alcuna preventiva verifica comparativa che spieghi in quale posizione stiano gli affidamenti decisi rispetto al benchmark di settore.
70% della gestione dei rifiuti affidata con l’in-house
Nell’ambito della gestione dei rifiuti, per esempio, gli affidamenti in-house sono quasi il 70% del totale: settanta affidamenti su 105 nel quadriennio 2016-2020.
In allegato lo schema di linee guida affidamenti in-house unitamente alla Richiesta di parere al Consiglio di Stato.
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