Appalti pubblici: che fine hanno fatto i servizi tecnici?
Il report OICE sulle gare per servizi di ingegneria e architettura di gennaio 2025: mercato ai minimi storici degli ultimi 5 anni
Dopo un 2024 in discesa, anche il nuovo anno del mercato dei servizi tecnici si apre in negativo: l’Osservatorio OICE/Informatel torna a mostrare un calo del valore delle gare, raggiungendo i minimi storici degli ultimi 5 anni.
Bandi SIA gennaio 2025: il report OICE
Come si evidenzia nel report, il valore dei bandi di gennaio, ottenuto sommando l’importo delle gare per servizi di ingegneria (210,2 milioni) al valore della progettazione esecutiva compresa negli appalti integrati (2,1 milioni), raggiunge infatti l’importo complessivo di 212,3 milioni, con una flessione del 23,1% in valore rispetto a dicembre.
A preoccupare è il fatto che il mercato abbia tenuto essenzialmente un bando di accordo quadro da 171,0 milioni, pari all’80,5% del valore di tutti i bandi del mese. Senza questo “bando anomalo”, le gare per soli servizi tecnici di gennaio avrebbero cumulato appena 39,2 milioni, di cui poco più di 13 milioni di sola progettazione.
A inizio anno, anche per il continuo calo delle gare PNRR, molto rilevante nel numero la diminuzione delle gare UE (oltre 215mila euro) su dicembre 2024: -75,5%, con un calo del 17,4% in valore.
Le gare per soli servizi di ingegneria e architettura (esclusi gli appalti integrati) rilevate a gennaio sono state 118, per un importo di 210,2 milioni. Nel confronto con dicembre 2024, evidenziano un calo del 51,8% in numero e una flessione del 18,9% in valore.
Per quanto riguarda le gare di sola progettazione, nel mese di gennaio il dato torna pesantemente negativo: se ne contano infatti 39, con un valore di 13,4 milioni. Rispetto al mese precedente, il valore crolla del 73,6% a fronte di un’importante flessione del 57,1% nel numero.
I bandi per accordo quadro rilevati a gennaio sono stati 7, pari al 5,9% del totale dei bandi per servizi di architettura e ingegneria pubblicati, di cui, tuttavia, costituiscono l’86,1% in termini di valore, con 180,9 milioni. Rispetto a dicembre 2024, si rileva un’impennata del 79,6% in valore, a fronte di un crollo nel numero pari all’84,8%.
Nel primo mese dell’anno, le gare rilevate per appalto integrato sono state 43, con un importo della progettazione esecutiva compresa stimato in 2,1 milioni. Rispetto al mese di dicembre 2024, si evidenzia un crollo del valore dei servizi di progettazione (-87,6%), a fronte di un importante flessione del numero delle gare (-48,8%).
Il commento ai dati: situazione più che preoccupante
Una situazione che da preoccupante sta diventando seria: così commenta i dati dell’Osservatorio di gennaio il Presidente dell’Associazione, Giorgio Lupoi: “Senza il bando di ASPI, il volume messo in gara sarebbe fra i più bassi di sempre. Preoccupa anche il fatto che rimane in larga parte incognita l’entità della fascia di affidamenti al di sotto dei 140mila euro, dove si sceglie direttamente”.
Lupoi evidenzia come il valore delle gare di rilevanza UE continui a diminuire e che altrettanto in diminuzione risulta la quota di progettazione esecutiva negli appalti integrati. “Con tutta probabilità, al momento le nostre società non avvertono ripercussioni significative perché impegnate nelle direzioni lavori e nei supporti alle imprese di costruzioni sugli appalti integrati avviati negli scorsi semestri, ma è evidente che con una domanda pubblica sempre più asfittica e poco trasparente nelle dinamiche di affidamento, i problemi si porranno rapidamente”.
Proprio per questo, il presidente ribadisce la necessità di dimezzare la soglia per gli affidamenti diretti, consentire l’anticipazione del prezzo contrattuale per tutti i servizi intellettuali e non solo per la progettazione esecutiva negli appalti integrati e creare le condizioni per lo sviluppo della finanza di progetto, volano per interventi di rigenerazione urbana.
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