Architetti PPC, approvato il nuovo Codice deontologico

Dal 2 dicembre 2024 in vigore il nuovo Codice deontologico per architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. Dentro equo compenso, parità di genere e promozione dell’inclusione

di Redazione tecnica - 30/11/2024

Le sanzioni

Interessante è l’allegato al Codice deontologico che definisce il sistema sanzionatorio generale, rimandando però all’autonomia decisionale dei consigli di disciplina la graduazione della sanzione in relazione alla gravità dell’illecito, dovendosi quindi escludere qualsiasi automatismo sanzionatorio.

Le sanzioni vengono modulate a seconda se si tratti di una violazione:

  • attenuata;
  • edittale;
  • aggravata.

In funzione della gravità esistono 4 tipi di sanzione:

  1. l’avvertimento: consiste nel dimostrare al colpevole la condotta non conforme alle norme deontologiche e le mancanze commesse con l’esortazione a non ricadervi;
  2. la censura: consiste in una dichiarazione formale delle mancanze commesse e del biasimo incorso;
  3. la sospensione: consiste nella esclusione temporanea dall’esercizio della professione per un periodo di tempo definito nel provvedimento variabile da un minimo di 1 giorno ad un massimo di 180 giorni;
  4. la cancellazione: consiste nella esclusione dall’Albo di appartenenza ed impedisce l’iscrizione a qualsiasi altra sede territoriale.

Viene anche previsto che, ai sensi dell’art. 29 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), il Professionista direttore dei lavori, riconosciuto responsabile di difformità o variazioni essenziali al permesso di costruire, è soggetto alla sanzione disciplinare della sospensione (da tre mesi a due anni). Rimane ferma, nel corso del procedimento disciplinare, la possibilità di verificare la sussistenza di circostanze attenuanti, tenendo conto dell’effettiva violazione.

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