ASSORUP: a Roma il secondo Congresso Nazionale
La giornata di lavori ha messo in evidenza risultati e prospettive per il futuro di una figura sempre più centrale nella Pubblica Amministrazione
Oltre 300 professionisti tra RUP, relatori e istituzioni hanno preso parte al secondo Congresso Nazionale di ASSORUP, una giornata di lavori dalla quale sono emerse proposte interessanti formulate e accolte dai RUP presenti con grande entusiasmo.
La carica dei 300: a Roma il secondo Congresso Nazionale ASSORUP
Tanti e di alto livello si sono alternati sul palco dell’Auditorium Antonianum, ognuno dei quali ha potuto liberamente esprimere il proprio punto di vista, presentando idee e considerazioni sui temi del Congresso, ovvero “Formazione, Certificazione, Riconoscimento”.
Molti i rappresentanti della politica e delle istituzioni che hanno voluto prendere parte alla manifestazione ed esprimere il proprio incoraggiamento al lavoro dell’Associazione e ai RUP, sempre più centrali nei progetti delle amministrazioni pubbliche: il Vicepresidente del Senato, Sen. Maurizio Gasparri, il Sottosegretario al MIT On. Tullio Ferrante, il Capo Gabinetto del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Avv. Paolo Grasso, il Presidente dell’ANAC Prof. Giuseppe Busia con un contributo registrato, l’On. Massimo Milani che ha concluso i lavori della mattina, l’On. Agostino Santillo che ha animato il tavolo pomeridiano sul BIM e l’On. Luciano Ciocchetti protagonista, seppur con un video, di quello sulla Sanità. Nel pomeriggio è stato proiettato un messaggio di saluto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Sen. Matteo Salvini.
I RUP desiderano fare un passo in avanti e ASSORUP, in tal senso, rappresenta per loro l’opportunità di far sentire la propria voce. Ecco perché in tanti hanno partecipato al Congresso Nazionale con il desiderio di apprendere, ma anche di esporre le proprie esigenze e necessità, rispondendo in tanti anche alla consultazione dei RUP sulle modifiche da apportare al Codice dei contratti pubblici, che l’Associazione ha lanciato nei giorni scorsi.
"Dopo due anni di intenso lavoro per far crescere ASSORUP ho iniziato ad avere un disturbo visivo. Vedo appalti ovunque. Non è forse grazie ad un RUP che abbiamo l’energia per illuminare i nostri uffici? Non è forse grazie ad un RUP che abbiamo il gasolio per riscaldare gli stessi uffici? Non è forse grazie ad un RUP che entriamo in un ascensore ed abbiamo una scrivania ed un PC per lavorare? E ancora non è forse grazie ad un RUP che si costruiscono ospedali, scuole e ferrovie? Tutto ciò che ci circonda ha visto l’impegno di un RUP. Un impegno al quale corrisponde una grande responsabilità”, ha dichiarato il Presidente di ASSORUP, Avv. Daniele Ricciardi.
Le proposte e le richieste di ASSORUP
Al termine del Congresso Nazionale, sono emerse diverse considerazioni e richieste che l’Associazione ha raccolto e presenterà alle Istituzioni, illustrate dal Presidente Ricciardi.
Per prima cosa l’Associazione chiede che, con la prossima legge di bilancio, il fondo gestito dal MIT per l’aggiornamento professionale del responsabile unico del procedimento (RUP), ai sensi dell’art. 7 bis del decreto semplificazioni 2020 venga raddoppiato a 4 milioni di euro l’anno prevedendo un meccanismo di incentivazione e di rimborso in favore delle stazioni appaltanti virtuose che investono sul proprio personale. Fermo il Programma nazionale realizzato mediante la SNA (intervenendo per evitare la statalizzazione della formazione in materia), le Stazioni Appaltanti che scelgono autonomamente i propri enti di formazione dovrebbero essere rimborsate mediante il fondo per la differenza tra la spesa sostenuta ed una soglia minima di 5.000 euro.
Altro tema, la certificazione dei RUP: dopo la patente a punti nell’edilizia ed i vari tentativi di rating delle imprese nel settore degli appalti è tempo di completare il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, come già indicato dal Presidente Busia. Le organizzazioni vivono tramite le persone. Inutile qualificare un ente se poi chi opera non è in grado di gestire i processi aziendali. Abbiamo ascoltato dal nostro ospite della Slovacchia che in altri paesi è già presente un sistema di certificazione delle competenze del personale.
ASSORUP chiede che, con il decreto correttivo, venga modificato il secondo comma dell’art. 15 del Codice sostituendo le parole "in possesso dei requisiti di cui all’allegato I.2” con "in possesso della certificazione di cui all’allegato I.2”. Tale allegato dovrà prevedere i livelli e i meccanismi di certificazione. Le opzioni sul tavolo sono un sistema analogo alle professioni riconosciute con un "esame di Stato” che potrebbe gestire l’ANAC e che in base al risultato colloca il RUP nei diversi livelli di competenza (base, intermedia, avanzata ed esperta). Se invece il Governo non intende intaccare la disciplina sulla qualificazione delle stazioni appaltanti i livelli possono essere tre (base, specialistico e avanzato) ed il riconoscimento della certificazione sarà fatto sui titoli (la partecipazione alle tre tipologie di corsi) e l’esperienza pregressa come RUP. "L’ANAC ha tutto il patrimonio di dati necessari per riconoscere la quantità e la qualità dei contratti gestiti da ciascun RUP italiano. La Patente, così costruita, determina l’inserimento in un albo che può facilitare il trasferimento tra stazioni appaltanti anche in relazione all’esperienza sul campo legata alle categorie merceologiche. "Solo con la Patente si realizza la tutela del RUP (sentirsi preparato a ricoprire il ruolo), l’interesse della Stazione appaltante (vedere realizzato il progetto), la garanzia per i cittadini (spendere bene il denaro pubblico)”.
I tavoli tematici
Tanti gli apporti in termini di proposte e idee arrivati dai quattro tavoli tematici del pomeriggio.
Intelligenza Artificiale nel Procurement
Per Assorup va inserita una delega regolamentare nel Codice, all’art. 30, che consenta di disciplinare in maniera puntuale la realizzazione di una piattaforma centralizzata per il procurement, l’investimento in formazione su AI del personale delle stazioni appaltanti e di riconoscere maggiori incentivi ai RUP che si cimenteranno nell’uso quotidiano di queste nuove tecnologie che sono già realtà nel settore privato. Si tratta di temi che dovranno necessariamente essere approfonditi a livello sovrannazionale e ASSORUP è già in rete con altri paesi come la Slovacchia, il cui rappresentante dell’Agenzia degli Appalti Pubblici è intervenuto nella sessione mattutina.
BIM nella progettazione
Fondamentale, per l’Associazione, evitare che lo switch off della progettazione analogica rischia di mettere a repentaglio, dal 1 gennaio 2025 il settore dei lavori sopra al milione di euro. Occorre evitare di ripetere l’errore commesso con l’introduzione delle piattaforme digitali dal 1 gennaio 2024. Per questo bisogna organizzare una transizione temporale in cui i sistemi analogico e digitale possano muoversi in parallelo, premiando l’uso del BIM che dovrà essere gestito anche tramite il ricorso all’A.I. Al contempo è necessario introdurre una normativa del flusso di realizzazione e consegna in fase esecutiva del modello costruttivo e dei modelli as-built.
PPP negli enti locali
Importanti gli spunti offerti dalla prof. Vecchi della SDA Bocconi nell’intervento mattutino. Dal tavolo è emerso che la causa principale degli insuccessi è un Piano Economico – Finanziario errato o inadeguato. Occorre potenziare i compiti e le funzioni del Soggetto verificatore al fine di sottoporre a controllo ispettivo tale fondamentale documento e controllarne la validità e la sostenibilità in base ai presupposti. Il RUP deve essere affiancato da un gruppo di supporto esterno di adeguata composizione e competenza, da prevedersi come obbligatorio. Infine è indispensabile rendere disponibili alle S.A. i dati sul monitoraggio dei PPP raccolti presso il Ministero suddivisi per tipologie contratto (PPP istituzionale: PPP contrattuale, concessione, project financing, e di intervento (parcheggi, cimiteri, ecc.) ed una relazione annuale con i risultati e l’analisi delle situazioni critiche registrate.
Appalti in sanità
Infine, premesso che la salute dei cittadini impone di non trattare gli appalti del settore come qualsiasi altro approvvigionamento, dal tavolo sono emerse importanti e puntuali proposte sull’alleggerimento dei presupposti normativi per ricorrere all’affidamento in situazioni d’urgenza, l’incremento ad 1 milione di euro della soglia per l’affidamento diretto di lavori e fino alla soglia europea per servizi e forniture, un intervento per derogare alla rotazione se a seguito di un’indagine di mercato aperta a tutti gli operatori l’impresa uscente risulta ancora migliorativa e una semplificazione delle verifiche sui requisiti estendendola fino alla soglia europea.
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